Qui Bastia Parla il presidente
Bastia Umbra –ORMAI archiviata la stagione calcistica 2014-15 con la retrocessione dalla serie D all’Eccellenza regionale, per il Bastia calcio si pone il problema: chi gestirà il futuro? «Sono aperto a tutte le soluzioni – ha detto il presidente Paolo Bartolucci (nella foto) –. A differenza di quanto ebbi a dire nelle precedenti stagioni con idee chiare e programmi definiti, ritengo giunto il momento di aprire una trattativa a 360 gradi».
Quali mosse in questa fase, in cui tutti vorrebbero dire qualcosa, ma l’iniziativa è ancora nelle sue mani?
«So che a Bastia il soggetto forte nel calcio locale è l’Accademica che gestisce un gran numero di ragazzi. Mi sono incontrato con i dirigenti ai quali ho prospettato diverse soluzioni: un accordo insieme per gestite la prossima stagione; l’ingresso di nuovi soggetti che potrei favorire; una possibile cogestione o anche una mia uscita di scena, comunque da trattare. Queste ipotesi sono sul tappeto. Non ignoro che ci siano alcuni personaggi i quali ritengono la mia presenza ingombrante. Non sono d’accordo, ma chiedo di parlarne perché alla fine l’obiettivo concreto da me perseguito non è personale, ma preservare un patrimonio di idee e di esperienze da cui ripartire». Non ignora, però, che l’Accademia calcio lavora con diversi soggetti di Rivotorto d’Assisi per la costituzione di una nuova società che erediti ‘Subasio e Bastia’?
«Un’idea come tante, che non condivido. Ritengo che ci siano ancora margini per costruire qualcosa con me, ma anche senza di me. Vorrei sapere dai dirigenti dell’Accademia le loro intenzioni». m.s.
Quali mosse in questa fase, in cui tutti vorrebbero dire qualcosa, ma l’iniziativa è ancora nelle sue mani?
«So che a Bastia il soggetto forte nel calcio locale è l’Accademica che gestisce un gran numero di ragazzi. Mi sono incontrato con i dirigenti ai quali ho prospettato diverse soluzioni: un accordo insieme per gestite la prossima stagione; l’ingresso di nuovi soggetti che potrei favorire; una possibile cogestione o anche una mia uscita di scena, comunque da trattare. Queste ipotesi sono sul tappeto. Non ignoro che ci siano alcuni personaggi i quali ritengono la mia presenza ingombrante. Non sono d’accordo, ma chiedo di parlarne perché alla fine l’obiettivo concreto da me perseguito non è personale, ma preservare un patrimonio di idee e di esperienze da cui ripartire». Non ignora, però, che l’Accademia calcio lavora con diversi soggetti di Rivotorto d’Assisi per la costituzione di una nuova società che erediti ‘Subasio e Bastia’?
«Un’idea come tante, che non condivido. Ritengo che ci siano ancora margini per costruire qualcosa con me, ma anche senza di me. Vorrei sapere dai dirigenti dell’Accademia le loro intenzioni». m.s.
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