Il punto della giunta sul Piano degli investimenti produttivi
BASTIA UMBRA (al.ga.) – La giunta Ansideri fa il punto della situazione sul Pip, Piano degli investimenti produttivi, della zona industriale del capoluogo. “Ad oggi, dei quarantanove assegnatari che hanno ricevuto i sessantasei lotti divisi in sei comparti, trenta risultano attivati, mentre due sono stati restituiti volontariamente al Comune che, quanto prima possibile, pubblicherà un nuovo bando per la riassegnazione degli stessi – spiega Francesco Fratellini, assessore allo sviluppo del comune di Bastia Umbra – a uno degli assegnatari, invece, sono stare comminate sanzioni per circa 250.000 euro e ora, si è in attesa del pronunciamento del Tar che, su richiesta del ricorrente, il 20 aprile scorso ha rinviato l’udienza al 18 ottobre 2011 per l’esame dei ricorsi e la relativa sentenza. Si tratta di un lotto originariamente assegnato a un’azienda classificatasi al primo posto della graduatoria del bando Pip, grazie all’ottima qualità del progetto che ottenne il maggior punteggio tra tutti i partecipanti; tuttavia, il lotto successivamente è stato trasferito a un terzo mediante la cessione di un ramo di azienda. Quindi, ricapitolando, un lotto tra quelli liberi è stato già riassegnato, mentre le rimanenti quattordici aziende che ancora non hanno attivato i lotti hanno richiesto la stipula di una nuova convenzione. La nuova convenzione dovrà prevedere tempi certi e inderogabili per la presentazione dei progetti, la successiva edificazione e l’attivazione dell’impresa. L’interesse del-l’amministrazione comunale, infatti, è stabilire tempi certi e ristretti per il completamento del-l’intera area industriale”. Questo è quanto possibile in base alla delibera che è stata approvata nel corso dell’ultima massima assise, quando il consiglio comunale, nonostante l’astensione dell’opposizione di centrosinistra, ha approvato una variazione al bilancio preventivo 2011 per mettere a disposizione della gestione del Pip relativo all’area industriale del capoluogo la somma necessaria a pagare il lotto, per il quale l’amministrazione comunale disporrà la revoca di assegnazione con una penale del 20% sul prezzo versato dall’assegnatario al comune.