IL CASO
BASTIA UMBRA – Il 6 aprile del 2032 due malviventi con il volto semicoperto, uno nascosto da una calza e l’altro da una maschera, rapinarono la filiale della Banca delle Marche di via Roma, a Bastia Umbra. In pochi secondi presero 13mila curo di bottino e fuggirono.
Adesso, a distanza di oltre un anno, uno dei due presunti autori della rapina, difeso dall’avvocato Gigliola Rossi, è stato assolto con formula piena e non, come chiedeva il pm, per mancanza di prove.
L’imputato, dopo un anno di carcere e arresti domiciliari, infatti, è risultato estraneo alla vicenda. Le prove contro di lui si basavano sul fatto che aveva precedenti penali e di polizia, che pochi giorni prima aveva alloggiato in un albergo della zona e per il fatto che alcuni testimoni messi davanti alle foto di alcuni sospettati lo avevano indicato.
I filmati delle telecamere di sorveglianza, che in genere servono ad incastrare i malviventi, questa volta sono diveniate uno strumento difensivo fondamentale per l’assoluzione dell’uomo. I carabinieri del Ris, infatti, hanno analizzato il video della rapina e ne hanno registrato un altro facendo ripetere l’ingresso in banca all’imputato. È emerso che il rapinatore era più alto di dieci centimetri dell’imputato ed anche più magro. Da qui l’assoluzionc.
U.M.