Bastia

Bagnetti interrogato: “Ho agito secondo le regole”

Depuratore di Bettona Sentito dal pm il funzionario dell’Arpa agli arresti domiciliari con l’accusa di reato ambientale

PERUGIA – Si riaccendono i riflettori sullo scandalo dello smaltimento dei rifiuti zootecnici di Bettona. Ieri mattina, il pm Manuela Comodi, che coordina le indagini dei carabinieri del Noe, ha interrogato Antonio Bagnetti, tecnico di Prevenzione in servizio presso la sezione territoriale Assisi-Bastia del dipartimento provinciale dell’Arpa Umbria, nonché assessore all’Ambiente di Bastia. Il professionista è finito agli arresti alla fine di luglio insieme a due suoi colleghi e ai dirigenti della Codep, la Scarl che gestisce il depuratore di Bettona.
Secondo l’accusa, Bagnetti avrebbe tradito il suo ruolo di controllore in servizio presso l’Arpa per coprire gli illeciti commessi nello smaltimento dei rifiuti da parte degli altri 10 arrestati. Sentito dal pm, Bagnetti (difeso dagli avvocati Francesco Falcinelli e Franco Pirami, ha respinto le accuse ed ha ribadito di aver agito “secondo le regole”.
L’ipotesi di reato principale contestata agli arrestati è quella di disastro ambientale. L’inchiesta, partita nel 2006, vede indagate circa 100 persone e coinvolte 60 aziende.
Il convegno. Lo scandalo di Bettona, ha fatto alzare un velo sulla situazione critica degli impianti di depurazione nel Perugino. Alla luce degli arresti, oltre alla magistratura, si sono quindi mosse anche le istituzioni e i comitati per l’ambiente. Domani passerà alla fase attuativa la proposta che i sindaci di Bettona e Bastia hanno avanzato per la creazione di un tavolo operativo tra tutte le istituzioni territoriali, che coinvolgesse anche le associazioni degli allevatori, le organizzazioni sindacali e gli organi politici e tecnici dei vari enti territoriali. A partire dalle ore 10 presso il museo della città di Bettona, è in programma una giornata di studio incentrata sulla metodologia di valutazione dell’impatto ambientale dei reflui da allevamenti zootecnici. Ai lavori prenderanno parte il professor Francesco Di Maria, docente di Ingegneria sanitaria-ambientale presso l’università di Perugia che terrà una relazione sull’impatto degli allevamenti zootecnici e sulla gestione dei reflui e il professor Giovanni Gigliotti, docente di Chimica del suolo presso l’ateneo perugino con un intervento che ruoterà attorno all’impatto sul suolo dei reflui zootecnici utilizzati per la fertirrigazione. Interverranno inoltre il geologo Giuseppe Pannone e l’avvocato Matteo Frenguelli. I quattro relatori produrranno un documento che costituirà un importante punto di riferimento nella condotta ambientale dei prossimi mesi.

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