Il direttore generale di Sebigas Roberto Manzoni risponde al “no” dei cittadini-“Richiesta non ricevibile: la nostra posizione non cambierà in nessuna sede” 
Ma il progetto sta vivendo una fase di stasi in attesa del “sì” dei Beni culturali

BASTIA UMBRA – Si fa rovente il dibattito sull’impianto a biogas che, salvo clamorosi colpi di scena, dovrebbe essere in esercizio entro il 2012 nella frazione di Costano. Preso atto della massiccia mobilitazione popolare, sostenuta da tutti i partiti di centro sinistra e formalizzata in una petizione sottoscritta da centinaia di firme, già depositata in Comune, mercoledì sera il sindaco Stefano Ansideri ha incontrato un rappresentante dell’impresa che ha proposto il progetto con lo scopo di riferire il malumore dei costanesi e dare quindi seguito all’intenzione, preannunciata nei giorni scorsi, di chiedere all’azienda di fare un passo indietro. In proposito Roberto Manzoni, direttore generale di Sebigas, l’azienda costruttrice dell’impianto, è categorico ed esclude che l’azienda possa tornare sui propri passi rinunciando alla realizzazione dell’impianto.“Questo tipo di richiesta, qualora formalizzata – spiega Manzoni -nonè ricevibile.L’interlocutore non è l’amministrazione comunale ma una conferenza,chiamata ad esprimere il proprio parere sul progetto presentato. Pur non volendo entrare in alcuna polemica con i cittadini, ribadiamo che,in base al principio della libera impresa, è legittimo presentare un progetto che, nel rispetto di tutte le normative, trovi attuazione qualora tutti gli enti chiamati a giudicarlo si esprimano favorevolmente”. Una posizione chiara che non lascia spazio ad interpretazioni e che, stando a quanto sottolineato dal direttore generale, “rimarrà assolutamente invariata in tutte le sedi”.
Quanto ai tempi, il progettista Filippo Ceccarini spiega dal canto suo che al momento attuale il progetto è in una fase di “vacatio”, in attesa del parere del ministero dei Beni culturali. Una volta pervenuto, se favorevole, esso sarà il via all’iter per il rilascio delle autorizzazioni necessarie alla conseguente realizzazione e messa in esercizio dell’impianto entro l’anno in corso.Alla luce della vasta mobilitazione che ha accompagnato il progetto fin dalla sua prima presentazione alla cittadinanza,Ceccarini sottolineato che la mitigazione ambientale non solo “ridurrà quasi a zero l’impatto visivo”,ma“riqualificherà una zona paesaggisticamente depauperata” migliorando il paesaggio attuale anche a vantaggio delle attività ricettive limitrofe. Rispetto ai timori legati all’aumento del traffico nella zona, Ceccarini ha quantificato in un +1,38% l’aumento massimo del traffico veicolare in corrispondenza della strada provinciale che collega Costanoe Bettona.Quanto all’eventuale utilizzo di reflui zootecnici, l’ingegnere specifica che, rispettando l’obbligo di legge, l’impianto utilizzerà uno 0,1% di letame bovino. Per presentare più ampiamente il progetto l’azienda ha in programma una serie di iniziative a livello locale che prevedono alcuni incontri pubblici alla presenza di tecnici, esperti e rappresentanti istituzionali. Resta da vedere come la cittadinanza accoglierà questi nuovi sviluppi che, senza dubbio,sono destinati ad alimentare un dibattito già molto acceso.

di Sara Caponi

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comments (17)

  • alla riunione in Comune di fine dicembre gli ingegneri e il sindaco stesso giuravano e spergiuravano che il biodigestore funzionava solo con sorgo eccc e ora iniziamo con le percentuali di letame bovino!!! ma veramente????????? spero solo che i Beni culturali facciano anche il bene dei cittadini… come si fa a fregarsi con le proprie mani? scienza o fantascienza?

  • Risposta di “admin” del 16 gennaio 2012 alle 08:45
    “Sig Concretezza, lei sta parlando di un’altra cosa. Purtroppo molti approfittano della confusione e della disinformazione confondendo tra loro i tipi di impianti a biomasse. Nel progetto che i Costanesi contrastano non si brucia assolutamente nulla. L’impianto riproduce lo stomaco di un ruminante: il processo naturale di “digestione anaerobica” (a tenuta stagna). Il risultato è biogas con il quale si alimenta un motore a scoppio per produrre energia elettrica e il digestato che è molto liquido e dalla sua separazione si ottiene il 30% di fertilizzante naturale (compost) e il 70% di acqua a basso contenuto di azoto. Questi residui sono utilizzati per concimare i terreni dove si coltivano i vegetali per l’impianto stesso. Concimi naturali che limitano l’uso di quelli chimici. L’odore che molti chiamano puzza non è altro che l’odore dell’insilato che non è assolutamente paragonabile a quello dei liquami dei suini che l’azienda si sarebbe impegnata per iscritto a non utilizzare”. Se è così non c’è nulla di cui preoccuparsi.

  • Freghina: sai fare i conti ? sai quantificare lo 0,1% ? La vogliamo confrontare con l’allevamento di maiali che ancora si trova a Costano ?? Bhà … ma de che stamo a parlà !! Ormai a Costano anche se gli presenti la centrale ad ORO, tanto gli puzza !! Questa è solo STRUMENTALIZZAZIONE politica … !! Il tempo ci dirà chi avrà ragione !

  • A tutti coloro che contestano queste scelte “green” e soi sono schierati contro la realizzazione di questa fonte rinnovabile ricordo solo la posizione di LEGAMBIENTE ITALIA che si può leggere senza problemi in rete cliccando su questo documento (e che ha anche organizzato un convengo sul tema a Milano lo scorso ottobre)

    http://www.campagnaseeitalia.it/doc/dossier_Biometano_Legambiente.pdf

    http://www.legambiente.it/contenuti/articoli/biogas-e-biometano-quale-dei-due-impianti-e-territori-della-green-economy

    Con questo pur consapevole dei problemi pregressi di costano credo davvero che un impianto a Biogas rappresenti una vera risorsa per il territorio. E’ davvero il momento di fare delle scelte che non siano pregiudiziali

    Buona giornata a tutti

  • Per Alternativo: prima di parlare di cose che non sono di tua competenza dovresti pensare e poi tacere perchè se solo ci riflettesti capiresti che la popolazione di Costano e Costano stesso sono terribilmente provati da quarant’anni di convivenza con il mal’odore. A Costano, ricordo a tutti, che il 60% dei cittadini ha votato per il centro destra. Quindi sappi che siamo pronti alla lotta per tutelare il nostro paese.

  • forza costano!!! ben detto!!!

  • lavezzoli: ecco appunto! ma lo ha letto bene? io si… lì dentro ci finirà di tutto di più! i reflui zootecnici saranno i primi e poi magari i fanghi della laguna del depuratore di bettona… il documento di lega ambiente parla chiaro! ciao.

  • freghina: Il documento parla solo di come funzionano gli impianti a Biogas non come funzionerà quello di Costano che a quanto mi risulta è ad insilato (ossia scarti di produzione pressati e materia coltivata ad hoc…e per evitare ulteriori precisazioni in una percentuale davvero risibile rispetto alla superficie coltivata). Dalla sua risposta e da quella da quanto scrive Forza Costano, cmq non vedo possibilità di dialogo perchè vi sono delle pregiudiziali politiche che vanno dal di la di quello che è il progetto. Purtroppo mi rendo conto che Forza Italia, pardon il PDL, che ha portato l’italia nel baratro in cui siamo, ben poco possa digerire le fonti alternative (mi piace ricordare che l’EX ministro dell’ambiente aveva tolto anche gli incentivi al fotovoltaico)e che continua a non credere nei progetti green (basta vedere il voltafaccia del sindaco che prima dice si e poi si schiera per il no) e soprattutto una fonte che Legambiente sposa. Davvero la questione non è l’impianto, ma politica e di testa. Altro che forza Costano…..

  • Per chi ancora non avesse capito l’impianto biomassa a Costano serve solo per far riaprire le stalle dei maiali a Costano e a Passaggio di Bettona dove i rifiuti organici verranno smaltiti. Non basta che per quarant’anni hanno devastato terreni e pozzi provocando danni alla salute degli abitanti delle popolazione vicine. Non basta che coloro che hanno provocato questi danni siano ancora impuniti. Per questo il comitato di Costano sarà vigile, intransigente e non ammetterà deroghe nè ora nè mai.

  • @FORZA COSTANO:e’ assolutamente giusto che il Comitato sia “vigile e intransigente”, ma spero non irragionevole. La ragione non ammette pregiudizi, di qualsiasi tipo, intesi come GIUDIZI ESPRESSI PRIMA DI CONOSCERE I FATTI.
    1)LA PUZZA:Ci vuole tanto a prendere un’auto, fare una gita domenicale e arrivare ad un impianto DELLO STESSO TIPO di quello che dovrebbe sorgere a Costano e a chiedere agli abitanti del luogo quanto puzza? Se effettivamente puzza, poiché il codice civile vieta le immissioni di odori nelle proprietà altrui per i nuovi insediamenti produttivi ( non per quelli preesistenti, come le porcilaie), i cittadini di Costano sono protetti. Se non puzza, non possono intralciare il lavoro di un imprenditore che vuole produrre energia con un metodo “green”.
    2) INSILATO o REFLUI DA ALLEVAMENTO: Basta leggere attentamente il contenuto dell’attività: se c’è scritto 0.1% di letame bovino ( non suino), non può essere di più, pena la chiusura del’azienda stessa.
    AMEN.

    • I cittadini di Costano erano stati invitati a visitare l’impianto di Mantova … nessuno di loro ci è andato !! Forse poca apertura al nuovo ? Prima di parlare, di firmare, di vigilare … occorre essere super informati … altrimenti si potrebbe fare una bruttissima figuraccia !! I cittadini di Costano non devono dare le cose per scontate o perchè lo dicono due persone per sentito dire … avete fatto le riunioni con il PD, con l’amministrazione … bene, domando a voi e a quelli del PD che sbandierano convegni e incontri: perchè non siete andati a vedere l’impianto ??? Paura di essere sconfessati ?? Ci vogliono i dati scientifici e le prove … non le chiacchiere !!
      Rispondo a ForzaCostano … QUESTA E’ UNA BUGIA!! Nessuno vuole riaprire le stalle … La invito a portare e produrre le prove di ciò che dice … quale sono le sue fonti certe !! Altrimenti lei stà dicendo solo bugie … anzi chiacchiere al vento !!

  • Per accadmiadellacrusca: mi fai veramente sorridere e dimostri la tua poca conoscenza di impianti del settore quando dici (riferito all’impianto a biomasse) “…. DELLO STESSO TIPO”…come se quello che ha “propinato” la Sebigas al comune fosse il non plus ultra e, ad esempio, quello di BEVAGNA fosse “antidiluviano”….
    Un impianto è MODERNO quando riesce a gestire TUTTO in modo corretto e trasparente AZZERANDO i RISCHI per la SALUTE PUBBLICA….quello della Sebigas lo fa????…..mmmm

  • sarei curioso di sapere quali caratteristiche tecniche fanno la differenza secondo quanto esposto da PAdrino..potrebbe essere una discussione interessante per renderci conto del funzionamento di tali impianti e relative problematiche…sarebbe interessante che ci possa essere una riunioni sopra le parti che possa spiegare ciò.

  • Convegno sulle biomasse:
    26 Febbraio al cinema Esperia h 9:30

  • @Padrino. Vedo che ai pensato bene prima di rispondermi: dimmi, sei andato a vedere? L’impianto di Bevagna nel 2009 ha violato i termini del contratto, tanto che è andato sotto sequestro. Io personalmente non ci sono stata, ma ho parlato con chi c’è andato recentemente ( 2011)e che non ha mosso obiezioni. Un impianto funziona bene ( e rende di più, con vantaggio per tutti) quando è garantita la tenuta stagna ed evitata la fuoriuscita di gas. Ho pubblicato un link ad una video (che mi ha convinto) in un altro capitolo di questa discussione, ma se tu sei un esperto (visto che sei in grado di dirmi che ho poca conoscenza del tipo di impianto) non ne hai bisogno e ci spiegherai domenica 26 il perché del tuo no. Io non sono a favore per principio, ma perché non ho dati contrari. Invece mi fa arrabbiare chi non si documenta e tuttavia contesta. Un’altra cosa: poiché io verrò al cinema aperto alla possibilità di cambiare idea,che tu sappia sono stati invitati anche esperti a favore dell’impianto o dominerà il pensiero unico? Perché allora non vengo a perdere tempo.

  • Personalmente trovo costruttivo il confronto perchè mi dà la possibilità di avere un’opinione a 360°.
    In generale, in progettazione, non c’è mai una soluzione giusta al 100% ma ce n’è sempre una che è migliore delle altre. Dalla valutazione dei benefici, delle opportunità, dei possibili danni e delle eventuali minacce che un progetto può avere, si tira fuori un “punteggio” e quello che esce “con più punti” rispetto agli altri è il migliore: non il PERFETTO.
    Anche per gli impianti a biomasse è così.
    Non farebbe onore al tuo senso critico e alla tua intelligenza mancare questa occasione.

  • @Padrino:grazie della risposta e di non aver rimarcato l’assenza dell’H nella prima riga del mio post!Ho scritto senza occhiali e non ho riletto! Verba volant, scripta manent e figuraccia pure.

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