Parla il legale della famiglia del ragazzo morto nel 2021
PERUGIA All’indomani dell’ordinanza con cui i giudici della Corte d’assise d’appello hanno riaperto il processo a carico dell’imputata Hudson Pinheiro Reis Duarte, l’avvocato Marilena Mecchi, che assiste la famiglia della vittima, Samuele De Paoli, il 21enne trovato cadavere la mattina del 28 aprile 2021 in un fosso di Sant’Andrea delle Fratte, dichiara: “Ritengo doveroso fare delle repliche in merito alle continue evidenziazioni della difesa di Pinheiro sull’assunzione di cocaina da parte del De Paoli che sarebbe stata massiccia e determinante nella morte del ragazzo. Faccio presente che si è sempre parlato in aula come anche in Corte d’appello di 50 euro di cocaina e come affermato dalla stessa difesa dell’imputata che fossero in 4 o 5 persone a dividerla credo che non si possa fare risalire solo alla cocaina la morte del De Paoli. Perché qui sembra che la vittima sia Pinheiro. Ricordo che è morto un ragazzo di venti anni e non si è strangolato da solo. La Pinheiro ha fatto due interrogatori in cui ha confessato di aver messo le mani al collo di Samuele e che la compressione ha provocato la morte di De Paoli laddove l’imputata era ben consapevole che era in una condizione di fragilità proprio perché essa stessa assumeva abitualmente cocaina. Ciò nonostante ha continuato la sua azione. E’ intollerabile venga detto in aula che la Pinheiro si comporta bene perché ritira gli atti giudiziari e rispetta le leggi italiane, faccio notare che l’atto contenente la costituzione di parte civile non l’ha ritirato e non ha mai in due anni chiesto scusa alla famiglia. Quanto alle leggi italiane che rispetterebbe evidenzio che i precedenti penali parlano da soli, perché se fosse ligia alle leggi italiane non ne avrebbe. Senza tralasciare il fatto che non doveva essere sul suolo italiano visto che era stata espulsa”.
F.M .
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