Arredamento Passa l’accordo per il contratto di secondo livello firmato da Cgil e Uil, fuori Cisl e Ugl
Assunti a tempo indeterminato 75 addetti, ridotta la soglia dei lavoratori precari
BASTIA UMBRA – Accordo raggiunto alla Isa per il contratto di secondo livello, anche se l’intesa è monca di due sigle sindacali. A farlo presente sono infatti solo le segreterie provinciali di Fillea-Cgil e FeneaL-Uil, la Rsu Isa che comunicano che nei giorni 4 e 5 aprile i lavoratori dipendenti dellIsa hanno approvato l’accordo per il rinnovo del contratto collettivo aziendale di secondo livello, da noi proposto, con il78 per cento dei voti favorevoli. Il referendum è stato organizzato dalla Rsu con voto segreto e certificato, dando la possibilità di scelta ai lavoratori dopo una profonda discussione e approfondimento, avvenuto in due assemblee che hanno analizzato l’accordo, frutto di 6 mesi di trattative tenute presso la Confindustria di Perugia. I termini dell’intesa sono stati illustrati da Gianni Fiorucci segretario generale Fillea Perugia e Franco Rigetti segretario generale Feneal Perugia e alcuni componenti della Rsu aziendale. “Si tratta – hanno spiegato i due segretari provinciali – di un accordo molto importante, poiché prevede da una parte la volontà dell’azienda di migliorare la propria competitività sul mercato, migliorando i parametri di redditività e di efficienza produttiva, e dall’altra riconosce ai lavoratori significativi benefici economici, variabili in funzione del raggiungimento degli obiettivi concordati. La Isa srl con i suoi 1012 dipendenti diretti – aggiungono ancora i sindacalisti – è tra le aziende più grande in termini occupazionali del nostro territorio. Per questo l’aver raggiunto un accordo in un periodo di crisi così difficile, è un risultato storico da valorizzare che ci fa ben sperare per il futuro. Questo importante accordo è la prova che durante la crisi, quando le aziende devono compiere scelte forti, esse possono scegliere la via della contrattazione e del coinvolgimento dei lavoratori, per migliorare la propria competitività. Alla Isa – sottolineano ancora i sindacalisti di Cgil e Uil – siamo riusciti a fare questo, senza abbassare i diritti e le condizioni dei lavoratori, senza deroghe al contratto nazionale, abbiamo confermato la disponibilità dei lavoratori a mettere in campo strumenti di flessibilità previsti dal contratto collettivo nazionale, quindi maggiore impegno, in cambio di una azienda che cresce e ridistribuisce reddito ai lavoratori. L’accordo inoltre, ha permesso la trasformazione da tempo determinato a indeterminato di 75 lavoratori (a partire dal primo gennaio del 2011); e ha introdotto delle soglie sul lavoro a tempo determinato, risolvendo così uno dei problemi più sentiti in questa azienda cioè la precarietà dei rapporti di lavoro. Infatti a decorrere dal primo gennaio 2012 i lavoratori occupati a tempo determinato e/o con contratto di somministrazione, non potranno superare il25% – calcolato su base semestrale – delle unità occupate a tempo indeterminato. Dal primo gennaio 2013, il “tetto” del 25% sarà ridotto al 20%, in una logica di graduale superamento dell’utilizzo di rapporti “non stabilizzati” (così come più volte evidenziato dall’azienda nelle riunioni sindacali tenutesi con la rinnovata Rsu). Quanto alla parte economica, l’azienda riconosce ai lavoratori aumenti medi lordi di 800 euro oltre a una tantum di 500 euro lordi in due rate (settembre e dicembre). “Per questo – hanno sottolineato Fiorucci e Rigetti – dobbiamo dare atto all’azienda per il grande sforzo profuso”. Per Cgil e Uil lo stesso referendum è stato una grande prova di democrazia che ha permesso ai lavoratori di partecipare ed incidere sulle scelte che li riguardano. “L’accordo – spiegano ancora non è stato firmato dalle altre organizzazioni sindacali presenti alla Isa, la Filca-Cisl e l’Ugl, per questo chiediamo a queste sigle sindacali di fare un passo indietro, soprattutto dopo l’approvazione da parte dei lavoratori con una così vasta maggioranza, rispettandone il volere, firmando l’accordo e proseguendo il percorso unitariamente”.

Corriere-2011-04-15-pag10

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