BASTIA DOPO LA PROTESTA DI ASSISI  
 

L’amministrazione del sindaco Lombardi  predilige la linea morbida e dialogante, ma la prospettiva di costi lievitati per la gestione e lo smaltimento dei rifiuti è da non sottovalutare. Assisi rifiuta l’adesione all’Ato, il consorzio che in futuro gestirà il servizio, perché, sostiene il vicesindaco Bartolini, l’Ato garantisce l’aumento dei costi, ma non della qualità. «Noi non siamo di questo parere — spiega l’assessore bastiolo Claudio Boccali — perché nella nostra realtà il prevedibile aumento sarà molto più contenuto. Inoltre, la gestione Ato partirà solo nel 2009 e nel frattempo avremo la possibilità di trattare termini e condizioni favorevoli al nostro Comune». La spesa complessiva del servizio rifiuti, compresi spezzamento, trattamento di quelli ecologici e raccolta porta a porta, al 31 dicembre scorso costava a Bastia 2 milioni e 550mila euro. «In prospettiva il costo complessivo con l’Ato dovrebbe aumentare a 3 milioni di euro, ma dovremo considerare anche gli aggiornamenti biennali del vigente contratto con la Gesenu, che registrerà gli incrementi indicizzati». Boccali tiene a precisare che la situazione è fluida, sia per l’aumento della «differenziata» che nel 2001 era di 1.610 tonnellate e nel 2006 è arrivata a 5.640, ma anche perché il volume dei rifiuti nel 2001 era di 11.492 tonnellate, mentre nel 2006 è arrivato a 16.367.
M.S.

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