Che sberla, il Pd ricomincia da cinque IL PD ASSISIATE ricomincia da una pentarchia. Cinque timonieri che dovranno tentare di tirare la barca del partito fuori dalle secche sulle quali si è arenata in occasioni delle elezioni comunali finite — si sa — con un clamoroso rovescio.
La decisione è maturata ieri al termine di un faccia a faccia tra il segretario regionale Lamberto Bottini e la pattuglia di esponenti locali composta da Mariano Borgognoni, Federico Masciolini, Massimo Felici, Dina Bugiantelli e Simone Sensi. Proprio loro sono incaricati di cercare il (ri)varo di un partito che lo stesso Bottini non esita a definire «sfrangiato». Se ci si dovesse affidare ad un termine sbrigativo si dovrebbe parlare di commissariamento, ma, con linguaggio più edulcorato. Bottini fa riferimento ad «un gruppo di rilancio che ha l’incarico di andare oltre l’attuale struttura».Quali i compiti assegnati ai pentarchi? Osserva Bottini: «Devono riposizionare la nostra presenza nell’assisiate, marciando, comunque, in piena sinergia con i livelli dirigenziali provinciali e regionali». Insomma sarà un quintetto adeguatamente integrato.ULTERIORE precisazione del segretario: «Muovendo da un’indispensabile autocritica, si tratta di far tesoro delle falle di questa vicenda. Senza stare oggi a martellarsi inutilmente le ginocchia, bisogna ammettere che certe defaillances sono venute da lontane e richiedono pertanto una ripartenza nettamente diversa e una marcata voglia di imboccare percorsi diversi. E’ chiaro, insomma, che il partito ha bisogno di discontinuità e di rinnovamento. C’è da realizzare un nuovo tesseramento e da marciare senza troppi indugi verso il Congresso che immaginiamo di programmare per il prossimo autunno».
E QUALI riflessioni sui consiglieri comunali eletti al termine di drammatiche dispute? Secca, quasi bruciante, la risposta: «Si accordino fra loro per decidere chi possa essere il capogruppo».
Gianfranco Ricci
