«Il nostro Sauro non doveva morire così»  SGOMENTO, incredulità e dolore sono i sentimenti suscitati dalla tragedia che l’altra sera a Rocca Sant’Angelo è costata la vita ad un giovane non ancora trentenne. Parenti ed amici costernati per la sorte toccata a Sauro Terzetti di 28 anni, esperto conducente, vittima di un incidente per il capovolgimento del trattore mentre lavorava nel terreno di famiglia. Grande cordoglio anche nell’azienda di Valfabbrica dove lavorava come conduttore di macchine per il movimento terra, oltre che a Petrignano dove risiedeva e nel piccolo borgo di Rocca Sant’Angelo dove era nato. L’incidente mortale è avvenuto nella tarda serata di lunedì, poco dopo le 20, quando Sauro al termine di una giornata di pesante lavoro manovrava il trattore ai margini del campo. Il pesante mezzo per un movimento errato è precipitato lungo una profonda scarpata travolgendo e schiacciando il giovane e fermandosi in fondo al dirupo. All’incidente ha assistito il fratello che era a pochi metri dalla scarpata che ha immediatamente dato l’allarme. In pochi minuti è arrivato il 118, nonostante Rocca Sant’Angelo sia situata in una località di collina interna e servita da strade secondarie. I sanitari non hanno potuto che constatare il decesso del giovane, schiacciato dal trattore capovolto. Sul posto sono intervenuti anche i vigili del fuoco di Assisi e Perugia per il recupero del mezzo, mentre il capitano Andrea Pagliaro, comandante la compagnia carabinieri di Assisi, ha coordinato gli interventi, protrattisi fino a tarda notte. Il magistrato di turno, dottor Tavaresi, ha dato il nulla-osta alla rimozione del cadavere intorno all’una e trenta, dopo che il pesante mezzo era stato recuperato dai pompieri e posto sotto sequestro. Il medico legale, dottor Pistolesi ha effettuato l’indispensabile ricognizione cadaverica. Probabile causa dell’incidente forse è stata la stanchezza. Sauro lascia oltre alla famiglia di provenienza anche la compagna Dalila che gli ha dato un bambino di 4 anni. Abitava in una villetta a Petrignano di Assisi dove da qualche tempo si era trasferito. Il giovane faceva vita piuttosto riservata, tutto lavoro e famiglia, impegnando il tempo libero nel piccolo paese dove era nato e dove si è consumata la tragedia.
Massimo Stangoni
 
 Nazione-2010-07-28-Pag12.pdf

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