Bastia

Assisi e Bastia Umbra a braccetto

Turismo e zona industriale i motori della nuova unione. Insieme producono benessere


Il punto operativo in un incontro promosso dalla Cgil


I due Comuni nel complesso hanno 47mila abitanti e risorse da valorizzare


BASTIA UMBRA – Un’idea è alla base di future proposte e progetti della Cgil; considerare le realtà di Assisi e Bastia Umbra come interdipendenti, poiché accomunate da esigenze simili, una relativa al terziario e l’altra all’industria, e grande densità di popolazione. Con questo obiettivo la Camera del lavoro ha deciso di affrontare il tema “Turismo e zona industriale”, che vede, per la prima volta, la concezione unitaria del territorio dal punta di vista economico, dei servizi, sociale e urbanistico. “La realtà complessiva dei due comuni comprende circa 47mila abitanti -ha affermato Mario Bravi, segretario provinciale Cgil – una densità che, rispetto alla media umbra, è altissima”. Le due realtà, secondo Bravi e il dirigente sindacale Francesco Bartoli, sono accomunate anche da una situazione di benessere di fondo, derivate in un caso dall’afflusso turistico, dall’altro
dalla fioritura del settore secondario. Un settore che, benché sicuramente non in crisi, vive una fase di stallo, senza ulteriore sviluppo. Proprio per il fatto che non si affronta una crisi, dicono i dirigenti sindacali, bisognerebbe approfittarne per fortificare le imprese, anche con i fondi che saranno stanziati nel 2007. Un rilancio che può essere programmato in maniera equilibrata e qualitativamente valida solo con il confronto. Da qui la proposta di riattivare dei tavoli territoriali per la concertazione con imprese e istituzioni. “Bisogna mettere in evidenza sia le eccellenze che le difficoltà – dice il dirigente Ciavaglia – tenendo presente l’integrazione delle due realtà”. La piattaforma lo cale dovrebbe quindi puntate allo sviluppo economico, tenendo anche conto dei problemi di precarietà e sfruttamento che minano l’economia della zona. “Costruire piani locali per emergere dal lavoro nero – conclude Bravi – è il primo passo per far crescere imprese di qualità nel turismo e nell’industria”.
Valentina Antonelli

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