L’EVENTO
Mezzo secolo di arte tra memoria e visione. Compie 50 anni Amab Assisi mostra arte antiquariato Bastia Umbra, e lo fa con un’edizione speciale, in programma da domani al primo maggio negli spazi di Umbriafiere. Nata nel 1973 come mostra antiquaria ad Assisi, la manifestazione si è evoluta negli anni fino a diventare un appuntamento di rilievo nel panorama artistico italiano e internazionale. Nel cuore dell’Umbria, Amab celebra mezzo secolo di bellezza e creatività, accostando con sobrietà e visione opere che vanno dal Duecento all’arte più attuale. La rassegna si conferma come punto di riferimento per collezionisti, galleristi, appassionati e operatori del settore, offrendo uno sguardo attento sul dialogo tra passato e presente.
L’edizione 2025 si sviluppa su oltre 6.000 metri quadri, suddivisi in due padiglioni: il primo dedicato all’alto antiquariato, con dipinti, arazzi, sculture, oggetti d’arredo e gioielli d’epoca; il secondo riservato all’arte moderna e contemporanea, con ampio spazio a grafica, design, installazioni e performance. Ma la divisione è solo apparente: «Non ci sono compartimenti stagni sottolinea il direttore Emo Antinori Petrini la contaminazione tra linguaggi, epoche e materiali è ciò che rende Amab un progetto vivo e proiettato verso il futuro». Amab si intreccia con due anniversari simbolici per l’Umbria: il Giubileo e gli 800 anni del Cantico delle Creature di San Francesco. Un’occasione per ribadire la vocazione della regione come crocevia di spiritualità e cultura. Attesi ospiti di prestigio: l’architetto Mario Botta, il designer Giovanni Raspini, il critico Massimo Mattioli, e artisti come Made514, protagonista di una performance live. Tra gli eventi collaterali, anche incontri con registi, curatori e fondazioni internazionali.
Emo Antinori Petrini, con il figlio Leonardo e il presidente Andrea Tattini, rilancia così una manifestazione che, dopo una pausa forzata di tre edizioni, torna a imporsi nel panorama fieristico nazionale con un’identità rinnovata. «Il nostro obiettivo spiega è far dialogare l’arte antica con quella contemporanea, portando nuova linfa al mercato, ma anche educando il pubblico alla bellezza in tutte le sue forme».
Massimiliano Camilletti
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