Bastia

Asili nido, scontro tra Ansideri e il centrosinistra

La segreteria comunale dei Democratici contesta l’aumento delle rette. Il sindaco: la solita demagogia
BASTIA UMBRA – Sull’aumento delle rette degli asili nido comunali va in scena lo scontro frontale tra il centrosinistra e la giunta Ansideri.
Ad aprire le ostilità è la segreteria comunale del Pd che definisce “stupefacente” la decisione della Giunta di aumentare le rette degli asili nido da un minimo di 80 eurofino ad un massimo di 120 euro al mese. “Tale decisione – dichiarano i membri della segreteria – assunta in un momento di oggettiva crisi economica, è in totale contraddizione con le affermazioni fatte in precedenza dall’Amministrazione stessa, secondo cui non sarebbero state aumentate le rette e le tariffe, ed è doppiamente deplorevole perché intacca un servizio essenziale come quello degli asili nido che colpisce in maniera forte e indiscriminata le famiglie e le giovani coppie, senza contare peraltro che a volte queste ultime sono composte da giovani che hanno redditi e lavori precari”.
La segreteria del Pd di Bastia, infine, auspica “che alla giusta e legittima protesta dei genitori e alle insufficienti e scellerate risposte dell’amministrazione comunale si risponda rivedendo questa decisione e trovando altre soluzioni che non colpiscano le giovani famiglie”. A stretto giro di posta arriva la replica del sindaco Ansideri, che sottolinea come “nell’apprezzare l’interessamento delle locali segreterie del Pd, del Prc e di Sel, per quanto riguarda la revisione del piano tariffario relativo alle rette dei nidi comunali, con la speranza che quanto da esse affermato non sia la ennesima riproposizione di protesta fine a se stessa con connotazione demagogica, va subito chiarito che gli attuali importi, va-lidi sino al termine del corrente anno scolastico, furono determinati dalla precedente amministrazione Lombardi con decorrenza 1/02/2005”. Per questo, secondo Ansideri “dopo sei anni, quindi, si è ritenuto di verificare la rispondenza delle tariffe applicate con i costi complessivi sopportati dal Comune – conclude – per continuare a garantire un servizio pubblico con i medesimi standard di qualità al quale la cittadinanza è abituata e sul quale ha sempre fatto affidamento”. Polemica archiviata? Difficile crederlo.
di MASSIMILIANO CAMILLETTI

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