La TARSU lascia il posto alla nuova TARES: ecco cosa cambiaLE REAZIONI L’assessore Francesco Fratellini:«Incrementi voluti dal Governo Costi più elevati per le attività»

BASTIA UMBRA — DA QUEST’ANNO si cambia. Gli sforzi finora compiuti per mantenere inalterata la Tarsu, la tassa sui rifiuti, che non subisce aumenti dal 2009 da quest’anno non potranno essere mantenuti. La tassa cambia nome e assume la denominazione di Tares (Tassa rifiuti e servizi) portando con sé un forte balzo in avanti stimato intorno al 40 per cento.


LA DECISIONE è del governo Monti e introdotta dalla legge di stabilità approvata in Parlamento prima di Natale. Il tema rifiuti è stato sin dall’insediamento della giunta di centrodestra guidata dal sindaco Ansideri un fronte di grande impegno soprattutto da parte dell’assessore Francesco Fratellini (nella foto) che, nonostante i cambiamenti nell’esecutivo, ha mantenuto sempre questa delega. Un grande lavoro è stato fatto per la raccolta differenziata, sulla quale, però, è sceso il silenzio dallo scorso mese di ottobre. «PER QUANTO riguarda gli aumenti — spiega Fratellini — sono interamente dovuti alla volontà del governo che, introducendo la Tares, ha stabilito un incremento di spesa di 30 centesimi a metro quadrato per tutti. Aumenti legati sia alla superficie che al numero degli abitanti, con costi più elevati per le attività produttive. Inoltre, da quest’anno la spesa per il servizio dovrà essere interamente coperta con un incremento a Bastia dell’8%, perché le entrate della Tarsu coprivano fino al 92% dei costi».

«L’INTRODUZIONE in tutto il territorio comunale, manca ancora circa il 30% (centro storico e via Roma), è legato alla consulenza da noi richiesta all’associazione Erika, che ha operato con successo nel Comune di Ponte delle Alpi». A quando il completamento? «Forse da marzo con l’introduzione del ‘porta a porta’ anche nei condomini».
m.s.

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