Bastia

Arrestato l’albanese che guidò l’assalto di metà dicembre al “Vagabundos”

I carabinieri hanno espulso anche un altro connazionale e stanno identificando il resto del branco
BASTIA UMBRA – Tentato micidio, tentata rapina,estorsione aggravata e danneggiamento aggravato: di questo dovrà rispondere Arjan Ficorri, albanese già noto alle forze dell’ordine e arrestato dai carabinieri della compagnia di Assisi diretti dal capitano Marco Sivori, ora rinchiuso nel carcere di Capanne,in quanto sospettato di essere uno degli appartenenti al gruppo che, a metà dicembre, ha fatto passare minuti di terrore ai proprietari e ai clienti del “Vagabundos” di Bastia Umbra.I fatti avvennero nella serata del 14 dicembre, quando un gruppo di persone, circa una dozzina (tra cui tre donne) tutti di origine albanese ma capeggiati da un italiano, si è presentato nel locale pretendendo di entrare e consumare gratuitamente, molestando e importunando sia i dipendenti che gli avventori,
con un atteggiamento minaccioso verso tutti che rese necessario l’intervento del personale adibito alla sicurezza.Due albanesi erano però erano riusciti a rientrare, e mentre Ficorri aveva colpito violentemente alla testa con una bottiglia un avventore (padre di uno dei gestori, che in seguito alla bottigliata è stato ricoverato a Perugia e sottoposto a un intervento chirurgico per l’asportazione di un ematoma cerebrale), l’altro – che è stato arrestato ed espulso- aveva tentato di portare via l’incasso del locale,minacciando di morte le cassiere, e venendo poi messo in
fuga dall’arrivo dei militari.Le indagini hanno permesso di arrestare i due cittadini albanesi, ma sono in fase di identificazione tutti i componenti del gruppo.Queste azioni – spiegano i carabinieri – oltre alla gravità e pericolosità intrinseca, mettono in evidenza un comportamento di totale sprezzo delle regole e dell’altrui libertà oltre a delineare un’assoluta arroganza e convinzione di essere al di sopra di tutto e tutti. Così non è, invece, e carabinieri e altre forze dell’ordine prendono a cuore queste vicende anche per tutelare sempre di più le brave persone che hanno tutto il diritto di andare a trascorrere una serata in spensieratezza senza che un gruppo di bulli possa pensare di agire indisturbato e al di fuori delle regole di convivenza.
di Flavia Pagliochini

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