Bastia

Armati rapinano la banca Presi dopo 22 minuti

 IL COLPO: In due portano via 13mila euro a Costano 
 
 Giuseppe Bocci 53 anni, pregiudicato è nato a Foligno ma è residente a Piegaro Ufficialmente svolge il lavoro di artigiano 
 Alessio Bassetti è perugino ed ha 53 anni Già conosciuto dalle forze dell’ordine è nullafacente e vive con la madre


di Erika Pontini



PERUGIA — Presi dai carabinieri dopo 22 minuti dal colpo in banca, mentre, a bordo di un’auto rubata tentavano di fuggire. Protagonisti dell’ennesima rapina commessa a Bastia Umbra sono due vecchie conoscenze delle forze dell’ordine: Giuseppe Bocci, originario di Foligno ma residente a Piegaro (artigiano) e Alessio Bassetti, perugino entrambi 53enni e pregiudicati.
Ma su di loro grava il sospetto che siano autori anche di altri colpi analoghi messi a segno negli ultimi giorni, in particolare nel territorio di Bastia.
Tutto è accaduto in pochi minuti ieri mattina alle 8.30, orario di apertura dell’agenzia della Cassa rurale e artigiana di Spello a Costano di Bastia. I due sono entrati armati di una pistola — una copia di una 9×21 corta — passamontagna e occhiali sul volto. Le solite minacce e la cassiera che consegna 13mila euro: contanti che proprio in quel momento stava rimettendo nel cassetto. Attimi interminabili per i dipendenti. I due banditi si allontanano poi a bordo di un’auto, una Fiat Panda celeste incrociata dai carabinieri del nucleo operativo e radiomobile della compagnia di Assisi, agli ordini del tenente Florindo Rosa che anche ieri mattina stava svolgendo un’operazione massiccia di controllo antirapine nel territorio di Bastia.
Nel frattempo l’allarme rapina arriva alla centrale della Vigilanza umbra che avverte il 112. La centrale contatta le auto in servizio e il birgadiere al volante si ricorda della Panda incrociata a Costano pochi istanti prima.
Scatta una sorta di «gabbia», attuata dai vari reparti dell’Arma. A Ponte San Giovanni infatti era in campo lo stesso servizio antirapine con le pattuglie dirette dal tenente Walter Magalotti. In località Ferriera una gazzella dell’Arma nota la Panda e la ferma. Ma, alla vista dei militari, l’auto accellera tentando di seminare i carabinieri. Si infila quindi nel parcheggio di un’azienda privata, i due uomini scendono a piedi e tentano di guadagnarsi la fuga. Ma pochi istanti dopo sono a terra. Addosso hanno la pistola giocattolo ma senza tappo rosso, i passamontagna e il bottino della rapina.
L’operazione di ieri mattina — ha spiegato il colonnello Di Mase, comandante provinciale dell’Arma dei carabinieri — è il risultato del piano antirapine predisposto da giorni. I carabinieri — ha detto ancora il colonnello — stavano facendo di tutto perchè non era possibile sopportare una situazione del genere con sedici rapine (tra banche, uffici postali e tabaccherie) messe a segno dall’inizio dell’anno.
Secondo Di Mase poi dei colpi attuati nella provincia di Perugia sarebbero responsabili per metà bande provenienti da fuori regione ma sempre con basisti locali e per il resto da malviventi del luogo. 

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