Bastia

Aristei: «Guerre per i pezzi di città»

Crisi urbanistica a Bastia,


MASSIMILIANO CAMILLETTI


BASTIA UMBRA – Lo scontro che impazza attorno alla gestione dell’urbanistica bastiola non accenna ad arresdarsi.
Nel dibattito che si è acceso dopo le dimissioni del responsabile tecnico del settore Bruno Broccolo e dopo la lettera che l’assessore dl all’Urbanistica Giorgio Antonini ha inviato al sindaco Francesco Lombardi per denunciare le continue ingerenze di alcuni membri ds dell’esecutivo interviene, per dire la sua, Rosella Aristei. Che dopo la rottura, violenta, col suo vecchio partito, i Ds, di cui peraltro è stata anche segretario, dal 2004 occupa i banchi dell’opposizione alla guida dello schieramento delle liste civiche. “A rendere vivace Bastia contribuiscono ormai solo gli scontri nel settore dell’urbanistica. Scontri tra i soliti noti e non certo per difendere gli interessi dei cittadini. Il piano regolatore del 2001 non esiste più e non certo perché è stato attuato e Bastia completamente innovata ma perchè le regole da esso dettate non sono state applicate e le tante varianti hanno stravolto la filosofia dello sviluppo della città. C’è bisogno di rendere operativo il pano regolatore nelle sue previsioni strutturali e renderlo conforme alla nuova legge regionale. Ma i nostri politici fanno esattamente il contrario. Stanno ancora a pensare come sviluppare la città o sono dentro le guerre e per questo niente si muove oppure tutto si blocca tra le varianti, i ritiri, le denunce, i reclami? Sono forse in atto – domanda allora Aristei – guerre tra interessi diversi che si contendono i pezzi della città? Perchè gli assessori all’Urbanistica vengono eliminati o sono costretti a dimettersi? Ancora oggi un assessore è in bilico tanto da richiedere l’intervanto dei vertici del partito democratico che pure avrebbe dovuto superare gli steccati esistenti tra Ds e Margherita. Ma a Bastia non è così. La politica non c’è più – conclude amaramente Rosella Aristei – e la città, immersa nei suoi problemi non risolti, ogni giorno precipita più in basso”.

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