CENTRO STORICO
BASTIA ANCORA I PRIVATI IN CAMPO PER IL RECUPERO
La giunta comunale ha già rinunciato a proporre soluzioni Le Officine, un esempio
MAI COME IN QUESTI GIORNI e settimane si moltiplicano le ipotesi di piani di recupero per le cosiddette aree industriali dismesse del centro urbano. L’ultimo progetto, presentato una settimana fa dalla famiglia Franchi, prevede il trasferimento delle «Industrie meccaniche Franchi» dal sito attuale ad Ospedalicchio, mediante la trasformazione delle strutture industriali in edifici residenziali, direzionali e commerciali. Il plastico, in mostra al piano terra della palazzina Franchi, ha suscitato l’interesse e anche l’apprezzamento del pubblico. L’operazione economica ed urbanistica, infatti, oltre a garantire con la delocalizzazione il proseguimento dell’attività produttiva, offre un contributo di alto livello per ridisegnare una porzione importante, anzi fondamentale per il futuro della città. A quanto si sa, è imminente anche la presentazione del Piano per il recupero di due aree contigue al centro storico: l’ex Mattatoio-piazza Togliatti e il sito dell’ex Pic, a sud dell’industria agrozootecnica «Petrini». Dopo la rinuncia della Giunta comunale allo studio progettuale che era stato affidato al professore fiorentino Adolfo Natalini, saranno i privati con altri tecnici a proporre una soluzione che, oltre a rispondere ai loro obiettivi di riqualificazione dell’area, daranno risposte funzionali all’assetto urbanistico di questa parte della città. Insomma, i principali nodi vengono al pettine e le proposte di soluzione sono affidate sempre di più ai privati, avendo il Comune rinunciato all’impostazione dei progetti urbanistici.
C’E’ DA DOMANDARSI, a questo punto, cosa rimane del nuovo Prg affidato al professor Negro, se le aree da recuperare — sulle quali verterà il suo studio — trovano soluzioni operative nei piani di recupero adottati o in corso di esame.
m.s.
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