Bastia

Aree agricole compromesse, verso una soluzione

UN TEMA URBANISTICO CONTROVERSO E DELICATO
BASTIA UMBRA –SI È RIAPERTO un tema urbanistico che negli anni Ottanta mise a rumore l’opinione pubblica e fu oggetto di un duro e prolungato confronto in Consiglio comunale. All’epoca, è bene ricordarlo, sindaco era Giancarlo Lunghi (Psi) e vice Vannio Brozzi (Pci) assessore all’urbanistica. All’opposizione la Dc, mentre l’economia tirava in Italia e in Umbria e a Bastia a fare da traino era il ‘mattone’.
IN QUESTO contesto spuntarono fuori le cosiddette aree ‘Czero’, zone agricole ‘compromesse’ da urbanizzare. Allora, si disse che si sarebbero sistemate aree non più agricole, dotandole di servizi propri delle aree residenziali e al contempo si consentiva la possibilità di edificare in aree dove fino a quel momento non era stato possibile. Oggi, che il capitolo viene riaperto per consentire, attraverso l’approvazione di una variante, interventi di completamento, che la normativa vigente non consentirebbe, e realizzare le opere di urbanizzazione non fatte. I gruppi consiliari della maggioranza di centrodestra hanno esaminato le proposte presentate dall’assessore all’urbanistica Francesco Fratellini (nella foto) che, dopo trent’anni, ha fatto un bilancio. Risulta che le aree ‘Czero’ sono 142, molte in un Comune di soli 27 Kmq, di cui 68 realizzate e 74 rimaste sulla carta. La maggioranza ha preso atto della situazione dando l’ok alla variante. Inoltre, si è rilevato che le opere di urbanizzazione nelle ‘Czero’ ancora da realizzare oggi non hanno copertura finanziaria nelle casse comunali. E’ auspicabile che, aprendosi un nuovo confronto, il consiglio comunale affronti questo nodo per fare chiarezza una volta per tutte. «Prima delle ferie estive – ha detto Fratellini – il Consiglio dovrebbe adottare la variante per arrivare all’approvazione definitiva entro il prossimo ottobre».
m.s.

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