Bastia

Area produttiva, ancora polemiche

Per Fi di Bastia, la delibera va annullata
Il partito chiede un consiglio straordinario


LISA MALFATTO


BASTIA UMBRA -Il gruppo consiliare di Forza Italia ha depositato la richiesta di convocazione del consiglio comunale. L’unico punto all’ordine del giorno è la revoca della delibera n. 39 del 13/06/2007 con cui il consiglio comunale aveva deciso di utilizzare lo strumento della programmazione concordata al posto del Pip, il piano di insediamenti produttivi, permettendo ai privati proprietari dei terreni agricoli di agire in prima persona presentando un progetto all’amministrazione e impegnandosi a cedere gratuitamente al Comune due lotti dopo aver realizzato le opere di urbanizzazione. La delibera prevedeva che se, nel termine di 90 giorni i proprietari non avessero raggiunto l’accordo, l’atto sarebbe stato revocato ed entro i successivi 90 giorni si doveva attivare il Pip.
“La delibera, venne approvata il 13 giugno 2007 – precisa il capogruppo Masci – ed era esecutiva dal 19 giugno, ma nonostante le notifiche fatte in agosto (dal 4 al 7 cioè 46 giorno dopo), per dare un tempo maggiore per raggiungere l’accordo, i proprietari che hanno aderito sono circa il 75% come risulta dalla delibera di giunta n. 351 del 12/12/2007, ma cosa strana, ci si dimentica di proporre al consiglio comunale la revoca dell’atto di giugno e l’attivazione della variante attraverso un Pip. Strana dimenticanza; per questo abbiamo provveduto a richiedere la convocazione del consiglio comunale per far ripartire e accelerare l’attuazione del Pip. E’ chiaro che se si fosse dato corso subito alle decisioni approvate allora, senza cercare percorsi alternativi, forse per tutelare interessi diversi dallo sviluppo economico, oggi in quell’area, ci sarebbero già aziende operanti e produttive con i conseguenti posti di lavoro per i cittadini di Bastia”.


“Si trascina ormai dalla legislatura in cui era sindaco Lazzaro Bogliari – sostiene Forza Italia- e ancora non si riesce a far decollare la nuova zona industriale di Ospedalicchio. Tutti i ritardi sono dovuti alla caparbietà di chi vorrebbe a tutti i costi attivare la variante senza utilizzare lo strumento del Piano Insediamenti Produttivi, nonostante due pronunciamenti dell’Assemblea Comunale in questo senso (adozione delibera 89 del 5/11/2003 e approvazione con delibera 7 del 3/2/2006).


Gran parte dei terreni interessati dalla variante, vennero a suo tempo acquistati come terreno agricolo, ad un prezzo maggiore di quello di mercato, dalla società Progress, partecipata dalla CNA di cui era direttore l’attuale sindaco Francesco Lombardi. Il consiglio di amministrazione in occasione dell’acquisto, decise di procedere “tenendo conto dei rischi d’impresa”che probabilmente erano quelli di non essere certi di poter trasformare il terreno da agricolo in industriale”.
L’attivazione della variante con il Pip comporta l’esproprio del terreno (a prezzo agricolo) e l’assegnazione dei lotti da parte del comune mediante un bando pubblico. Il prezzo dei lotti dovrà essere calcolato esclusivamente sommando il costo dell’esproprio e quelli di urbanizzazione, evitando qualsiasi speculazione permettendo alle imprese che ne faranno richiesta di ottenere il terreno su cui sviluppare la propria azienda ad un prezzo molto basso.

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