Bastia

Area Mignini Petrini: Nessuna demolizione possibile senza un Piano Attuativo, ma il vincolo della Soprintendenza blocca lo sviluppo di Bastia

Considerate le prese di posizione politiche da varie parti sulla questione vincolo sull’area Petrini Mignini, sento il dovere di chiarire la mia opinione onde evitare fraintendimenti e strumentalizzazioni.

L’area di cui si sta parlando è stata oggetto di un’ipotesi di Piano attuativo di iniziativa mista su cui la giunta Ansideri con la delibera N. 247 DEL 25-09-2018 ha approvato l’avvio procedura di verifica di assoggettabilità a VAS, affidando alla Regione dell’Umbria le funzioni di autorità competente in materia.

Il procedimento si è concluso con DETERMINAZIONE DIRIGENZIALE N. 5652 DEL 10/06/2019 che ha sottoposto a Valutazione Ambientale Strategica il PAIM del comparto ex Mignini e Petrini in variante al PRG vigente del Comune di Bastia Umbra.

Per arrivare a queste conclusioni furono determinanti il parere della Provincia di Perugia che riporta tra l’altro: […]Dal punto di vista paesaggistico non si ritiene valida la proposta del mantenimento dello skyline storico, basato sull’assunto che la struttura dell’ ex mangimificio Mignini possa rappresentare un simbolo per la comunità bastiola. La dismissione e il recupero di elementi che appartengono ad una concezione ormai ampiamente superata dell’ambiente e del paesaggio, possono altresì rappresentare

una opportunità per il risanamento delle ferite del passato, ma anche un obbligo nei confronti

delle generazioni future alle quali consegniamo il territorio. Inoltre, la ratificazione dello skyline, cosi come si presenta oggi, implica la compromissione della evoluzione futura di un complesso di aree ed elementi del tessuto urbano/industriale che si trovano all’interno del territorio comunale. Di fatto sancire come definitivi gli elementi del passato corrisponde a “conservazione” in una concezione volta più ai fini dello sfruttamento del territorio piuttosto che a quelli dello sviluppo. […]

e il parere della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio dell’Umbria: […] Il progetto, a fronte della riduzione delle volumetrie presenti, prevede il mantenimento dell’attuale skyline del blocco torre (ex mangimificio) a cui viene attribuito un valore “simbolo”. […] questa Soprintendenza deve necessariamente rilevare che tale ipotesi risultano non conformate ai pur necessari accertamenti di compatibilità e corretto inserimento paesaggistico; infatti non può non evidenziarsi come l’imponente corpo di fabbrica in argomento costituisca, ormai da decenni non tanto un elemento “simbolico” ma viceversa un elemento di connotazione negativa del contesto paesaggistico in cui si inserisce, infatti lo stesso si pone a chiusura delle visuali importanti di inquadramento del paesaggio che anticipa e promuove lo sfondo collinare di Assisi, costituendo un’emergenza volumetrica di forte impatto e di eccessiva intervisibilità.

Si rileva pertanto le necessità che le previsioni del Piano Attuativo, finalizzato al recupero dell’area ex Mignini Petrini, rappresentino un’occasione di effettiva riqualificazione paesaggistica attraverso la rimozione degli elementi di eccessivo impatto paesaggistico.

Pertanto la previsione di riproposizione del blocco “Torre” e l’ipotesi di altezza massima aumentata a ml. 19,00, a parere della scrivente, costituiscono aspetti di elevata criticità paesaggistica. […]

La Proprietà per quanto di sua competenza, ha rinunciato poi al piano e chiesto la demolizione degli immobili con un procedimento ordinario che ha ottenuto dal comune un diniego.

Oggi questi due pareri sono capovolti completamente con l’apposizione del Vincolo per interesse culturale che impedirebbe qualsiasi intervento di rigenerazione Urbana previsto dal Nuovo PRG Adottato il 25 luglio 2023.

A questo punto è necessario capire come si potrà procedere per il futuro in considerazione della permanenza o meno del vincolo su cui la maggioranza nell’ultimo consiglio comunale ha dato mandato al Sindaco e alla Giunta di agire per ottenere la sua rimozione. Rimozione che non comporta il “liberi tutti” consentendo alla proprietà di “demolire e poi vedremo”. No; questo non sarà possibile perche il Comune non intende rinunciare alle prerogative programmatorie che gli riconosce la legge e avrà sicuramente voce in capitolo attraverso un nuovo Piano di Iniziativa Mista in cui ogni soggetto istituzionale o meno avrà la possibilità di dare il proprio contributo. A conferma di questo basta andarsi a leggere le norme adottate del Nuovo PRG e precisamente l’art 34 (ambiti di rigenerazione urbana) e soprattutto il comma 2 dell’art 46 che riporto per facilità di comprensione:

2. Fino all’adozione del PRG_Parte Operativa, sono consentiti esclusivamente interventi di

manutenzione qualitativa per gli edifici esistenti che ricadono all’interno dei seguenti ambiti:

– nuovi insediamenti prevalentemente residenziali (art. 32);

– insediamenti produttivi e per servizi di nuova previsione (art. 33);

insediamenti produttivi dismessi. Ambiti di rigenerazione urbana (art.34).

Quindi è assolutamente falso quanto sostenuto dal PD e da alcune altre forze di opposizione quando affermano che:

Con la rimozione del vincolo, si aprirebbero implicitamente le strade verso la demolizione e perdita dei beni presenti nel comparto, senza la garanzia della qualità progettuale e dell’interesse collettivo dell’operazione edilizia che verrà proposta”.

Questa affermazione è falsa perché il suo contenuto è irrealizzabile in quanto non sarà possibile procedere alla demolizione senza aver messo in campo un nuovo piano attuativo di iniziativa mista per valutare tutti gli aspetti per contemperare l’interesse pubblico con quello del privato. Il mantenimento del vincolo, invece, impedirà proprio il rilancio di Bastia.

Ai cittadini vanno raccontate le cose come stanno: Il Comune non cederà a nessuno la sua prerogativa programmatoria e i privati dovranno confrontarsi e collaborare al rilancio della città nel rispetto delle norme che sono assolutamente chiare anche se qualcuno continua a intorbidire le acque per bloccare tutto come avvenuto ormai quasi 3 anni fa con le famose “casette di Renzo Piano dell’ex CIM”.

Francesco Fratellini  

Assessore Assetto del Territorio e Ambiente

Comune di Bastia Umbra

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