Bastia

Area industriale: Fi all’attacco

Ospedalicchio, i consiglieri chiedono al sindaco di far approvare subito il piano privato


Il partito accusa l’amministrazione di troppo immobilismo


Bagnetti: “Lombardi sa perché venne ritirata la procedura”


L’area industriale di Ospedalicchio continua a suscitare polemiche all’interno del consiglio comunale di Bastia Umbra. Forza Italia con una nota continua ad accusare l’amministrazione di troppo immobilismo all’interno del Comune e di non prendere in considerazione gli stop indicati in un primo momento
dalla precedente giunta.


BASTIA UMBRA – “Se il sindaco Francesco Lombardi è davvero convinto che le sue scelte vanno nella direzione dell’interesse pubblico secondo una procedura che definisce trasparente, chiara e lineare, approvi allora, senza indugi, il piano attuativo di iniziativa mista in variante al prg per l’area industriale di Ospedalicchio”. Così il consigliere comunale di Forza Italia Antonio Bagnetti che però non si illude: “La verità, signor sindaco, è un’altra: le sue bizzarre esternazioni sono solo un pretesto per giustificare l’assoluta inefficienza di questa amministrazione e noi, per il bene della città, le rinnoviamo l’invito a dimettersi”. Bagnetti ricostruisce quindi i momenti salienti della vicenda dell’area industriale di Ospedalicchio. “Ricordo che nella seduta del 5 novembre 2003 il consiglio comunale cambiò radicalmente la procedura: da piano misto (pubblico-privato) a pubblico, con l’adozione del Pip (piano d’iniziativa pubblica). Un cambio in corsa che i consiglieri conobbero solo a seduta aperta, quando l’allora sindaco Bogliari annunciò di voler rinunciare alla convenzione con il privato per tornare al Pip nella convinzione che fornisse una piena garanzia di raggiungere gli obiettivi prefissati. In pratica si tornò al metodo tradizionale per la realizzazione delle aree produttive: piano urbanistico, acquisto o esproprio del terreno, regole di assegnazione dei lotti e il bando per la selezione delle imprese. Il tutto sostenuto dal parere tecnico di un professionista locale, esperto di urbanistica e di consulenti legali. L’acquisizione di tali pareri mise in fibrillazione burocrati e amministratori che decisero di riformulare la procedura. Credo che il sindaco, visto l’incarico che ricopriva all’epoca (direttore provinciale Cna, controllante la “Progress s.r.l.” attraverso la “Produzione e Sviluppo s.r.l.”), conosca i motivi che indussero l’amministrazione di allora a quel cambio di direzione. Dopo aver dimenticato la pratica in un cassetto per due anni, salvo tirarla fuori solo perché costretto dal gruppo consiliare di Fi-Cdl, oggi il primo cittadino ci accusa di voler bloccare lo sviluppo e la crescita della città, creando una situazione di immobilismo. Il sindaco – tuona Bagnetti – cerchi le colpe di questo immobilismo all’interno della sua amministrazione evitando accuse insensate nei confronti di chi, a nome e per conto dei cittadini chiede chiarezza, trasparenza degli atti e pari opportunità per tutte le imprese e le attività del territorio nel rispetto delle sue prerogative”.

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