Bastia

Archivio storico, riemersi antichi documenti del Risorgimento

Studi nell’ambito della mostra “Inno alla libertà” di Provincia di Perugia e Soprintendenza archivistica
BASTIA UMBRA – Il Comune di Bastia Umbra ha partecipato alla realizzazione della mostra “Inno alla libertà”, organizzata ed allestita dalla Provincia di Perugia in collaborazione con la Soprintendenza archivistica per l’Umbria. Il volume e la mostra, che gli è associata, nascono dalla volontà di rappresentare il protagonismo delle 59 realtà comunali e dei documenti che esse conservano in tema di epopea risorgimentale. La mostra è allestita nella Loggia di Ponente del Palazzo della Provincia, dove resterà a disposizione del pubblico fino al 20 marzo 2011.
Per quanto riguarda Bastia Umbra, la ricerca ha portato alla luce testimonianze locali delle tappe del Risorgimento naziona le. Dall’archivio di Bastia sono emersi i documenti più antich presenti alla mostra, datati 1821 ambedue firmati dal Gonfaloniere Francesco Ansideri. Il primo è una nota di spese per il casermaggio dato alle truppe austriache; nella seconda il Gonfaloniere prende atto della lettera apostolica contro la “Società dei Carbonari” impegnandosi a prendere provvedimenti in merito. E’ dell’aprile 1831 poi una lettera sull’istituzione di una Commissione civile e militare per “coloro che presero parte alla ribellione”, che però, secondo le fonti, non si formò mai. Nonostante questo “nel martedì di Carnevale 15 febbraio (1831) giunsero due assisani, i quali portavano la coccarda tricolore”; i due cercarono subito del Podestà, “avvertendolo della mutazione di governo” e dandogli un manifesto “(il primo emanato dal Comitato provvisorio di Perugia)”, che fu affisso. Si trattava della eliminazione del Dazio sul macinato e della diminuizione del prezzo del sale.

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