ECCELLENZA Giornata segnata dagli errori dei fischietti a Castello, Deruta e Bastia


Armando Lillocci
Perugia


Campionato di Eccellenza nella bufera dopo lo scandaloso arbitraggio del Sig. Biccheri che ha falsato il derby di Città di Castello e dopo il cambio dell’arbitro designato a dirigere Deruta-Cannara.
L’accanimento contro la società del patron Ivano Massetti è quanto mai palese. Sembra quasi che si voglia tappare la bocca al noto conduttore televisivo a suon di calci di rigore e di espulsioni ed anche all’osservatore più equilibrato, dopo aver visto quanto accaduto al Bernicchi di Città di Castello sabato pomeriggio, risulta difficilissimo parlare di casualità e di buona fede.
E che dire di quanto accaduto per stabilire chi dovesse arbitrare la gara di Deruta? Sicuramente la designazione del tifernate Mattei era del tutto inopportuna, ma mai era accaduto in precedenza che un arbitro fosse cambiato in seguito alle rimostranze di una delle società interessate. E,
siccome quando le cose vanno male il diavolo ci mette lo zampino per farle andare ancora peggio, ecco che a Deruta si verificano un paio di episodi che mandano su tutte le furie anche una società solitamente refrattaria alle polemiche come il Cannara. Quanto ad arbitraggi, la sopportazione per i torti subiti è ormai esaurita anche a Bastia. Con il Todi tutto è finito tra gli applausi per la straordinaria prestazione fornita sotto il profilo del gioco da entrambe le squadre, tuttavia anche questa volta non è stato concesso un calcio di rigore solare che avrebbe permesso ai ragazzi di Cocciari, immeritatamente sotto per 3 a 1, di riaprire la gara ad inizio di secondo tempo. Speriamo bene, ma in casa biancorossa gli animi sono davvero esasperati.
Ed ora, dopo i misfatti, ecco anche i fatti che hanno caratterizzato la 22° giomata. Hanno vinto tutte le squadre di testa così che è rimasto immutato il divario di tre punti tra Deruta e Group Castello, mentre alle loro spalle Todi e Castel Rigone ipotecano due posti nella griglia play off approfittando dei pareggi di Trestina, Semonte e Gabelletta.
In coda conquistano punti preziosi, il Massa Martana ed il Bastardo sfruttando al meglio le gare interne ai danni del Valfabbrica e della Grifo Pontenuovo, due squadre queste ultime che vivono della rendita messa insieme nel girone di andata e che farebbero bene a cominciare a guardarsi anche alle spalle. La lepre in chiave salvezza è sempre l’Atletico Montecchio il quale, però, non ha nessuna intenzione di lasciarsi raggiungere ed anche a Gualdo dimostra di avere la solidità necessaria per rispondere a qualsiasi attacco.
Le ultime due piazze, quelle che significano retrocessione diretta, sono occupate dal Nocera che nonostante il grave ritardo continua ad onorare con il massimo impegno ogni sua prestazione, e dal Città di Castello che rimane più che mai la mina vagante del campionato, poiché se da un lato ha un organico ed un gioco che potrebbero consentirgli di agganciare facilmente quanto meno i play out, è animato dall’altro da propositi di abbandono che certamente non renderebbe un bel servizio all’immagine dell’intero movimento calcistico regionale.

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