Bastia

Approvato l’accordo alla Mignini-Petrini

Alimentare Unanimità a Petrignano, un solo voto contrario allo stabilimento di Bastia. Si apre l’ultima fase


BASTIA UMBRA – Accordo approvato. All’unanimità a Petrignano d’Assisi, con un unico voto contrario a Bastia Umbra.
Ora verranno avviate le procedure, che dovrebbero concludere il loro iter entro il 30 novembre 2009. Cosa succederà quindi a operai e impiegati della Mignini Petrini? “Per gli operai la situazione è migliore, perché non ci sono perdite secche di impiego – spiega Felice Danielli, segretario regionale della Uila, Unione italiana lavoratori agroalimentari -infatti quattro operai saranno assunti da Colussi, due da Fragola, uno dal Molino Spigadoro, altri dalla Petrini di Petrignano. Si può dire quindi che l’impatio dell’accordo per loro sarà quasi pari allo zero. Situazione differente vivranno gli impiegati, venticinque in totale, di cui otto si avviano all’avvicinamento pensionistico, mentre diciassette perderanno il lavoro.
Questi, come previsto dall’accordo siglato tra i vertici Mignini e Petrini e l’Associazione Industriali, saranno interessati da corsi di formazione promossi dall’ufficio del lavoro e della stessa associazione”. In soldoni, verrà a breve attivata la messa a mobilità degli ex lavoratori Petrini, con alcune somme che verranno distribuite come incentivi all’uscita. Coloro che perderanno il posto di lavoro riceveranno 21.250 euro.
A chi verrà invece ricollocato nell’ambito del territorio comunale di Bastia Umbra verranno assegnati 7.000 euro di buonuscita.
I lavoratori che si avviano al pensionamento, per un massimo di tre anni di tempo, avranno 6.000 euro per il primo anno, 8.000 euro per il secondo e 10.000 per il terzo; tutto considerato al lordo. “Queste sono le procedure stabilite” continua felice da nielli della Uila “la dove i lavoratori puntano alla richiesta delle cifre che dal lordo vorrebbero veder passare al netto.
In ogni caso, è ovvio che non sarebbe corretto parlare di risultati, dal momento dm, comunque,
alcuni impiegati perderanno il posto di lavoro.
Ma i dipendenti Mignini-Petrini sono consci dello sforzo compiuto dal sindacato, come anche dall’ azienda.
La trattativa è stata lunga e complessa, motivo per cui l’accordo puo ritenersi accettabile. L’obbiettivo iniziale era quello di limitare i danni al massimo e ora si puo essere soddisfatti di aver alineno procurato gli ammortizzamenti sociali ai licenziamenti”. “In questa fase scatta la fase gestionale dell’operazione, che prevede, in primis, il passaggio della pratica al ministero del Lavoro – chiosa Vancenzo Sgalla, segretario generale della Flai-Cgil-Umbria – . Da qui al 30 novembre del 2009 tanti sono i cambiamenti che potrebbero verificarsi, dal ritiro di alcuni lavoratori, con il conseguente rimpiego di altri. Ma tutto è in discussione, specie in previsione dei nuovi sviluppi dell’attuale crisi economica in corso.

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