LA PLATEA SEVERE CRITICHE AL MINISTRO RONCHI QUANDO RIVENDICA L’EFFICIENZA DEL GOVERNO DI CUI FA PARTE  FINI IN «POLE»   Un’ora di tensione masticando gomma americana seduto vicino alla compagna SEMBRA STRANO, eppure anche lui maturo navigatore dei microfoni politici, avverte l’emozione della grande platea: per un’ora prima del suo attesissimo intervento Gianfranco Fini, (seduto in prima fila accanto a Elisabetta Tulliani) ha masticato nervosamente gomma americana. E quando Urso lo ha chiamato in scena, il presidente della Camera era tirato in volto. Poi, però, è andato via liscio per 90 minuti senza emettere neanche una stilla di sudore. I quasi cinquemila del salone ‘Umbriafiere’ lo hanno stimolato ogni volta che i suoi accenni polemici nei confronti del governo e di Berlusconi sono sembrati più caustici. Non c’erano dubbi prima, comunque la ‘prova del campo’ ha confermato che la gente di ‘Futuro e Libertà’ ha una gran voglia di sciogliere i cordoni ombelicali nati col predellino. L’evidenza si è appalesata in termini sonori ogni volta che i tanti oratori del conto alla rovescia hanno usato parole di rancorosità personale nei confronti dell’ex alleato. Scivolate di linguaggio nelle quali non è caduto Fini, disponibile al sarcasmo, non alla truculenta aggressività nei confrontii del partner con il quale due anni fa ha vinto le elezioni. E freddini i «futurologi finiani» si sono manifestati quando l’eugubin-perugino Andrea Ronchi (nella foto in un momento di commozione) ha esternato riconoscimenti di efficienza nei confronti del governo di cui fa parte. C’è stato qualche fischio e qualcuno in aula ha sussurrato: «Che c….sta dicendo?». Ronchi, comunque, si è ripreso la platea, nel finale allorchè, rivolto al presidente di Montecitorio, ha scandito: «Caro Gianfranco, il mio mandato di ministro è nelle tue mani, per ricostruire l’Italia di domani». E a quel punto il Palafiera è stato sommerso da una clamorosa e prolungata ovazione. Alla quale, inquadrato in primi piano dalla telecamera, si sono uniti Fini e la sua compagna Elisabetta. Urla di approvazione agli sgoccioli dell’incontro quando anche gli altri ‘governanti’ (Urso, Bonfiglio e Menia) hanno annunciato, per bocca dello stesso Fini, che non resteranno in carica un minuto di più se Berlusconi «sarà ancora preda di cattivi consiglieri». I supporter di ‘Futuro e Libertà’ hanno sfollato rilanciandosi una specie di slogan, ribadito anche ai microfoni delle tante televisioni che hanno raccolto decine di interviste: «Finalmente è finita… In quel sogno ci avevamo creduto… Siamo stati delusi… Ora prepariamoci anche alle elezioni». Così hanno fatto un po’ il verso anche al capo che pochi istanti prima aveva scandito: «Siamo pronti a elezioni che non vogliamo». Gianfranco Ricci
 
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