BASTIA UMBRA E’un vero e proprio ribaltone, rispetto al plebiscito democratico delle elezioni europee, quello messo a segno a Bastia Umbra dal sindaco uscente Stefano Ansideri. Il primo cittadino chiude infatti il primo turno in testa con il 46,5% dei voti (pari a 5.542 voti), in significativo vantaggio rispetto alla sfidante del centrosinistra Simona Carosati, seconda con il 39,0% dei voti (pari a 4.657 voti).Terzo l’alfiere del Movimento 5 stelle Marcello Rosignoli, fermo al 14,5% dei voti (pari a 1.728 voti).Come cinque anni fa, Bastia rivive dunque l’attesa del ballottaggio che vedrà Ansideri e Carosati contendersi la fascia di primo cittadino. In totale hanno votato 12.382 cittadini, di cui 6.113 maschi e 6.269 femmine,pari al 74,47% degli aventi diritto,con un’astensione di alcuni punti percentuali rispetto alle amministrative del 2009, quando si recò a votare l’82,05% degli aventi diritto. Sono 339 i voti non validi, 112 le schede bianche e 4 quelle contestate. Lo scrutinio, terminato alle 22.30,ha subìto qualche ritardo nei conteggi svolgendosi tuttavia in maniera regolare,come le operazioni di voto che,a parte qualche screzio fuori dal seggio di Ospedalicchio, non hanno registrato irregolarità. L’incognita del voto disgiunto ha restituito risultati leggermente diversi fra i tre candidati sindaci e le liste a loro collegate, pur senza determinare significative discrepanze.
La lista del Movimento 5 stelle a sostegno di Rosignoli ottiene infatti 1.587 voti (pari al 13,7%), 141 voti in meno rispetto al suo candidato sindaco; la coalizione a sostegno di Ansideri (formata dalle liste Ansideri sindaco, Bastia popolare,Forza Italia e Fratelli d’Italia) ottiene complessivamente il 46,0% dei voti (pari a 5.318 voti, 224 in meno rispetto ai voti ottenuti dal sindaco uscente); la coalizione di centrosinistra a sostegno di Carosati (composta da Partito democratico,Bastia per te!,Cambia passo! e La sinistra per Bastia) ottiene infine il 40,2%dei voti (pari a
4.648 voti, appena 9 in meno rispetto alla sua candidata sindaca). Lo scrutinio è stato seguito con fibrillazione dai rispettivi comitati, dove nel tardo pomeriggio, nonostante i ritardi accumulati nei conteggi, la tendenza era già chiara. “Questo risultato – ha commentato con soddisfazione il sindaco uscente Stefano Ansideri,attorniato dai suoi sostenitori fuori dal comitato in piazza Mazzini – premia il buon governo di questa amministrazione. I cittadini hanno apprezzato come abbiamo portato avanti la cosa pubblica pur in mezzo a mille difficoltà, premiando la nostra onestà e trasparenza
che non ha guardato in faccia a nessuno se non all’interesse della città.Ora – conclude – ci accingiamo a ripresentarci ai cittadini per ottenere da parte loro l’assenso definitivo che suggelli questo importante vantaggio”.Un vantaggio che, se nel centrodestra ha sciolto le tensioni della vigilia prefigurando un percorso in discesa,nel centrosinistra ha invece corrugato i volti di chi si aspettava un risultato migliore.Ciò non scalfisce l’ottimismo dell’aspirante sindaca Simona Carosati,pronta a rimboccarsi da subito le maniche per spodestare Ansideri. “Per noi – sottolinea la leader del centrosinistra- è già un buon risultato aver portato al ballottaggio un sindaco uscente che ha avuto un’ampia vetrina rispetto al nostro lavoro di pochi mesi. Nonostante il poco tempo, la ventata di freschezza e rinnovamento ci ha permesso di andare al secondo turno e questo è per noi una grande soddisfazione. Siamo pronti – conclude – a lavorare più che mai per il rush finale, dimostrando che possiamo fare ancora di più”. Determinante, ai fini dell’esito del ballottaggio, sarà il Movimento 5 stelle, che a Bastia fungerà da ago della bilancia in grado di confermare o ribaltare il risultato del primo turno.Pur senza celare delusione per il quadro nazionale,Marcello Rosignoli esprime invece soddisfazione per il risultato locale.”Nonostante l’incognita del debutto – dichiara – abbiamo ottenuto un risultato in linea con le nostre aspettative.Il nostro movimento – annuncia – lascerà libertà di voto ai nostri attivisti, che voteranno secondo coscienza”.
Sara Caponi