Bettona Abbandonato da irresponsabili in località Ponte di Ferro – La zona era stata recentemente bonificata dalla Provincia
BETTONA (fla. pag.) – Lastre di cemento amianto sul fiume Chiascio in località Ponte di Ferro nella zona di Bettona: la denuncia arriva da Legambiente Umbria, le cui guardie ambientali volontarie hanno accertato l’abbandono di tale materiale “in destra idrografica poco a valle della confluenza con il fiume Topino, proprio al termine di una delle tante strade di servizio predisposte dalla Provincia di Perugia per la messa in opera degli interventi di riqualificazione fluviale”. L’amianto è stato scoperto da Fausto Ricci, che parla dell’abbandono come di un problema ricorrente, e non solo per mancanza totale di senso civico da parte di coloro che usano boschi e le sponde dei fiumi per disfarsi illegalmente di rifiuti, ma anche per un sistema troppo complicato e costoso di smaltimento che favorisce pratiche di smaltimento illegale”. Dura la reazione di Legambiente: “A poche settimane dalla conclusione degli interventi di manutenzione idraulica sulle sponde e fasce riparie del fiume Chiascio eseguiti dalla Provincia di Perugia per riqualificare e mettere in sicurezza gli argini fluviale – è scritto in una nota – c’è chi non tarda irresponsabilmente a inquinare nuovamente le sponde del fiume abbandonando rifiuti pericolosi. Si tratta di un gesto sconsiderato che dimostra come ci siano persone che non hanno sensibilità per il rispetto e la salvaguardia dell’ambiente e della salute dei cittadini”. L’associazione ambientalista ricorda come “a 18 anni dalla messa la bando dell’amianto ancora la pratica dello smaltimento illecito dell’amianto è un evento consueto. Attualmente esistono incentivi speciali introdotti dallo Stato che agevolano le aziende nella sostituzione di tetti in eternit con impianti fotovoltaici, mentre i privati cittadini non possono beneficiare di misure analoghe. Sarebbe opportuno – conclude Legambiente – incentivare lo smaltimento corretto ed avviare anche a livello locale una campagna capillare per informare i cittadini sui pericoli di un improprio trattamento e dei rischi dell’ abbandono in ambienti naturali”.
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