Polemiche in vista dell’edizione 2013 di Agriumbria dopo la decisione del Comune di spostarli davanti allo stadio
di Sara Caponi
BASTIA UMBRA – Con l’avvicinarsi della manifestazione Agriumbria, in programma all’Umbriafiere dal 5 al 7 aprile, monta la protesta degli operatori commerciali ai quali, da quest’anno, non sarà più consentita la vendita ambulante presso gli spazi antistanti l’ingresso principale del centro fieristico. Una decisione annunciata la scorsa estate dall’allora neo-assessore al commercio Fabrizia Renzini, motivata con la “necessità di migliorare la dislocazione dei banchi in occasione dei grandi eventi fieristici”, e ratificata dal consiglio comunale del 19 settembre che ha modificato le disposizioni in materia di commercio su aree pubbliche deliberando,in occasione di Agriumbria, il trasferimento degli ambulanti nel parcheggio antistante lo stadio comunale. Un provvedimento che non va giù a circa una ventina di commercianti che lo scorso 7 marzo hanno inviato una lettera indirizzata al sindaco e all’assessore Renzini con cui chiedono la revoca del provvedimento, ritenuto unilaterale e dannoso, e un confronto con l’amministrazione al fine di illustrare le motivazioni alla base della richiesta. Dopo 44 anni di posizionamento di fronte all’ingresso, ormai diventato tradizione, gli ambulanti temono infatti un crollo delle vendite a causa dell’isolamento della nuova collocazione. “E’ cosa nota – spiegano gli ambulanti – che solo posizionando l’offerta in corrispondenza del flusso di clienti si creano presupposti per l’acquisto di impulso, tipico del nostro settore. Non ci stiamo assolutamente – aggiungono – a fare esperimenti di cui già si conosce il risultato per noi: perdere la possibilità di fare un incasso divenuto essenziale per la nostra sopravvivenza”.Manifestando infine rammarico perché “questo provvedimento di stampo ideologico proviene da una parte che è schierata per la libertà dell’ imprenditoria”, i commercianti si dichiarano pronti a “difendere con tutti i mezzi democratici un diritto consolidato e il futuro delle nostre imprese e delle nostre famiglie”.
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