L’intervento di monsignor Crociata all’assemblea generale della Cei in corso ad Assisi
di DOMITILLA CONTE
ASSISI – Il Paese va male, ma è sbagliato cercare a tutti i costi un “capro espiatorio”: il giorno dopo l’invito a smettere di “galleggiare” lanciato al Governo dal presidente della Cei, cardidanal Angelo Bagnasco, il segretario generale, monsignor Mariano Crociata dall’assemblea generale della Cei in corso ad Assisi afferma che “chi ha più responsabilità deve sentire più forte il richiamo sul piano della decisione concreta per smuovere le cose e operare scelte concrete”, ma che dei mali del Paese dovremmo “sentirci tutti corresponsabili”. E dopo un durissimo affondo di Avvenire a Fini e al suo Fli, tacciati di “anticlericalismo”, dice che, su questo fronte, “il nostro giudizio è valoriale prima che politico”. Le preoccupazioni dei vescovi – ha spiegato Crociata – non riguardano solo la sfera politico-istituzionale, ma anche un “cambio di costume degli italiani”. “Tutto questo – ha aggiunto – non è prodotto di una sola causa, anche se le cause non sono tutte uguali”.
Il vescovo si è poi detto “convinto e preoccupato” del fatto “che nel Paese non si veda alcun cambiamento, non solo in politica; non scocca nessuna nuova scintilla, registro, stile, perchè continua questo gioco, di trovare qualcuno su cui scaricare le responsabilità. Con questo – ha proseguito – non voglio fare il qualunquista. E’ chiaro che chi ha più responsabilità deve sentire più forte il richiamo, sul piano della decisione concreta per smuovere le cose e operare scelte concrete e produttive”. All’Italia “inceppata” – ha affermato ancora – servono “molte cose”, ma soprattutto c’è “un problema di etica che si pone sul piano politico ma anche su altri piani”. “C’è bisogno, non solo in politica – ha insistito – di etica, di accordo tra pulsioni e volontà, e tra libertà tra ideali e vita vissuta”. Da qui l’Italia può ripartire. Senza “galleggiamenti”. Bagnasco – ha spiegato il numero due della Cei – “ha voluto far capire che il rischio è quello di procedere senza un timone fermo e una direzione perseguita con chiarezza e con decisione. E tutti devono individuarne le modalità”. Questo il senso anche della proposta lanciata ieri da Bagnasco di un tavolo per un piano di emergenza sull’occupazione: nessun intento di dare soluzioni “tecnico-istituzionali”, ma una proposta di metodo, per unimpegnounitariosuiproblemi concreti. A patto però di rivedere i meccanismi di rappresentanza, anche qui intesa – dice Crociata – non in senso solo politico. Ha citato però quando detto alla Settimana sociale di Reggio Calabria, dove la riforma elettorale era stata sollecitata unanimemente e a gran voce. Un contesto complicato quello di questi giorni, in cui Crociata, da Assisi, ha invitato a muoversi “con spirito umano e francescano”, con l’aiuto di tutti i cattolici, chiamati ad impegnarsi sempre di più nella sfera pubblica ma anche a lasciarsi “accompagnare” dalla Chiesa in questo cammino. Un consiglio valido per chi si accosta ora alla politica ma anche per chi “è già impegnato”, affinchè non dimentichi i suoi doveri di coerenza.
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