BASTIA UMBRA UNA NUOVA SVOLTA DOPO LE POLEMICHE E ora la Regione condivide alcune strategie LA SCELTA fatta oltre trent’anni or sono di incentivare gli allevamenti industriali mentre poteva essere giusta agli inizi degli anni Settanta e Ottanta del secolo scorso ora, anche alla luce dei danni ambientali provocati, non è più riproponibile a Bettona e nel territorio circostante.
Questa è la considerazione alla base del documento messo a punto dai partiti della sinistra nel comprensorio assisiate (Assisi, Bastia, Bettona, Cannara e Torgiano) riuniti in un comitato la cui guida è stata affidata a Vannio Brozzi, che è anche segretario del Pd di Bastia.
L’argomento è stato discusso in un incontro nella sede del Partito Democratico di Bastia Umbra con gli assessori regionali Silvano Rometti (Ambiente) e Fernanda Cecchini (Agricoltura) e con gli assessori provinciali Mignini e Bertini. Al termine sono state rese note le conclusioni cui sono pervenuti i presenti, dopo un confronto tra i rappresentanti del Comitato dei partiti e gli assessori, i quali hanno ribadito che gli allevamenti zootecnici ad uso industriale zootecnico non sono più compatibili in questo territorio, né tantomeno la presenza di un biodigestore in un sito già fortemente degradato e a ridosso di un centro abitato.
Un ragionamento sul quale hanno insistito, pur con accenti diversi tutti i partiti presenti nel comitato: Pd, Sel, Italia dei Valori, Federazione della Sinistra, Partito Socialista e Sinistra critica. Viene ribadito che le attività del comprensorio debbono essere orientate ad un nuovo modello di sviluppo ecocompatibile in cui la qualità ambientale, il turismo, l’agricoltura di pregio e l’artigianato siano i protagonisti.
LE CONCLUSIONI, condivise anche dai rappresentanti istituzionali, prevedono che il finanziamento di 200mila euro previsto nell’Accordo di Programma verrà utilizzato esclusivamente dal Comune di Bettona per attivare la bonifica della laguna. I primi 100mila saranno liquidati alla presentazione del programma di bonifica. Inoltre, si è concordato che nel nuovo Piano Regionale saranno indicate le tipologie di allevamento legate alla qualità, alla filiera breve e al recupero e valorizzazione dell’ambiente, le attività economiche del comprensorio, punto di forza di un nuovo sviluppo.

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