Secondo il Pd l’argomento interessa soltanto la maggioranza
BASTIA UMBRA – “Allevamenti? La verità è che qui a Bastia Umbra non li vuole più nessuno”: è stata questa la conclusione dell’intervento di Massimo Calzetti, ex presidente del consiglio comunale nel corso dell’assemblea pubblica che si è tenuta venerdì scorso al centro sociale del quartiere bastiolo di San Lorenzo. La riunione, organizzata dalla sezione locale del Partito democratico, è stata dedicata all’approfondimento del tema “Allevamenti suinicoli industriali. Quali soluzioni per il territorio?” e ha visto la presenza di Giancarlo Marchetti, direttore tecnico dell’Arpa, e Fernanda Cecchini, assessore alle Politiche agricole e agroalimentari della Regione Umbria. “Dal 1960, a Bastia Umbra esiste un allevamento di mucche delle Opere Pie – ha raccontato Calzetti per spiegare la propria affermazione – e la proprietà si è impegnata a sostenere un progetto di ristrutturazione dell’attività, per il costo complessivo di otto milioni di euro; ma l’attuale amministrazione comunale ha detto no. Trovo bizzarro, quindi, che l’assessore all’Urbanistica Luca Livieri continui a parlare di riqualificazione degli allevamenti suinicoli quando risulta chiaro che nessuno qui a Bastia Umbra vuole avere a che fare con questo tipo di realtà produttiva”. A questo punto, vale la pena di ricordare che a seguito del caso “laguna de Cerdos” e la conseguente chiusura del depuratore del limitrofo Comune di Bettona “a oggi sono attivi soltanto due allevamenti suinicoli sul territorio di Bastia Umbra”, come ha precisato il sindaco Stefano Ansideri “quello di Rustici, che insiste sul territorio di San Lorenzo, per la cui riattivazione c’è stato il parere favorevole dell’Arpa e i cui scarichi vengono trasferiti con le autobotti a un secondo allevamento della proprietà nel territorio assisano, e quello di Servettini, locato in via Andrea Costa, che, di fatto, non ha mai chiuso e che smaltisce utilizzando i terreni, sotto il controllo dell’ Arpa”. “Quindi, se è vero che, oltre ai cittadini, sono gli stessi allevatori che desiderano riconvertire i propri stabilimenti, si facciano avanti – ha concluso il coordinatore piddino Vannio Brozzi”.
Alberta Gattucci
Corriere-2010-11-21-pag23