Bastia

All’Esperia, «Questa è casa mia»

Doppio spettacolo alle 10 poi alle 21,15
L’INIZIATIVA Mercoledì, per celebrare il Giorno della memoria


BASTIA UMBRA – Il Comune di Bastia Umbra, in occasione del giorno della memoria, promuove lo spettacolo “Questa è casa mia” mercoledì presso il teatro Esperia. L’iniziativa, organizzata dall’assesso-rato alla cultura, è in collaborazione con l’associazione nazionale combattenti e reduci della sezione di Bastia Umbra e prevede due diversi orari: alle io e alle 21.15. Chiaramente, l’appuntamento della mattina è dedicato ai ragazzi delle scuole del territorio; il testo è scritto e diretto da Angelo Edoardo Zigrino e lo spettacolo ha come tema centrale la guerra. Il tema è analizzato mettendo in evidenza la nostra diversa percezione della guerra, la sempre più distante percezione che si ha della stessa. La locandina, che promuove l’evento, riporta infatti testualmente: “La guerra: oggi la vediamo in televisione, come in un film, magari americano, ci appare più distante, anche se in contemporanea, quasi non ci accorgiamo più se è finzione o realtà. Dimentichiamo gli orrori delle grandi cifre e ci allontaniamo sempre più dal sentire quanto è ingiusta, quanto è disumana, quanto è da esecrare”. “Per questo – sottolinea l’autore dello spettacolo – il nostro lavoro si configura come una breve memoria, ma intensa, di ciò che una guerra significhi per chi ne è stato appena sfiorato, vista nelle piccole cifre o addirittura nei singoli nomi dei protagonisti inconsapevoli e involontari. Il nostro impegno è stato quello di aver consultato ed utilizzato un’ampia documentazione bibliografica, ma anche documenti d’epoca, racconti orali ed interviste, raccolti da noi e trasportati in un intervento teatrale. E’ la cronaca degli eventi principali del passaggio del fronte nell’Alta Valle del Tevere, nell’estate del ’44. Ma è di più: è la storia di un mondo contadino che abbiamo definitivamente perso nella sua accezione storica, ma di cui non dovremmo perderne i valori, rappresentato con l’ironia di un mistero buffo”.
Roldano Boccali

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