Bastia

Allarme pozzi: sotto accusa la trielina

Dopo Bastia e Assisi l’inquinamento non raggiungerà Bettona. Tempi lunghi per la bonifica
L’Arpa effettua nuovi prelievi e lancia una campagna di sensibilizzazione
BASTIA UMBRA – L’allarme pozzi inquinati che da Bastia si è esteso anche in territorio assisano non si allargherà anche al confinante Comune di Bettona. Ad escluderlo è Fabio Mariottini, dell’Arpa Umbria, che spiega: “Dai 108 campionamenti sin qui effettuati è emerso che la zona più “compromessa” è quella al confine tra Bastia Umbra e Assisi. Bettona invece non ha problemi legati alla presenza di trielina nelle falde dei pozzi”.
Più precisamente nel territorio di Bastia l’area contaminata è ricompresa tra via dei Platani, via dei Mandorli, Centrale Umbra, confine comunale con Assisi, via dei Tigli, percorso ciclo-pedonale e via dei Ginepri. In territorio assisano si sviluppa lungo una direttrice larga circa 300 metri che si estende da via Micarelli fino a Tordandrea. In particolare il pozzo risultato più inquinato è in piazza Martin Luther King, vicino alle scuole elementari. Per il momento l’Arpa prosegue con i campionamenti e si appresta a lanciare una campagna di sensibilizzazione per favorire uno smaltimento corretto della trielina che ha contaminato le falde dei pozzi. “Ci rivolgeremo direttamente a coloro che forniscono la trielina a chi, per lavoro, fa un uso massiccio di questo solvente. Si tratta di un rifiuto speciale e come tale va smaltito. Bisogna quindi dissuadere le persone dalla tentazione di scaricare, senza alcun
costo economico, ma con pesanti ricadute ambientali, la trielina nelle fogne”.
In attesa di conoscere l’esito degli esami sembra infatti che la causa più accreditata di inquinamento delle falde dei pozzi vada individuata nel versamento della trielina direttamente nelle fogne, da parte di lavanderie e/o officine meccaniche che fanno largo uso di questo sgrassante.
Le perdite del sistema fognario avrebbero poi fatto il resto, favorendo la contaminazione del territorio.
Più difficile capire quando questo sia avvenuto. “Difficile dirlo, magari anche diversi mesi fa – sottolinea Mariottini – Certo è che lo smaltimento richiederà tempi lunghi. Meglio allora, quando è possibile, allacciarsi all’acquedotto comunale, come suggerisce l’assessore del Comune di Bastia Umbra Francesco Fratellini, che fa notare anche come l’Amministrazione in alcuni casi abbia favorito il raggiungimento di un accordo tra Umbria Acque ed alcune famiglie non ancora allacciate”.di MASSIMILIANO CAMILLETTI

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