Bastia

Al Prof Monacchia non piacciono i giardini della Rocca

Per Il prof Monacchia, la sistemazione dello spazio antistante la Rocca Baglionesca rappresenta “Tanta superficialità, per lasciare sfogare la creatività di Progettisti rampanti, desiderosi di lasciare un segno del loro passaggio”.

Di seguito lo scritto integrale del Professore:
Sapere che a Bastia Umbra, c’è una Commissione che cura con professionalità l’aspetto Architettonico  a valorizzare il paesaggio,  mi fa sentire orgoglioso e speranzoso, perchè sicuramente le scelte che vengono e verranno fatte  su “Ambiente Bastia”sono e saranno scelte di qualità, rispettose delle prospettive esistenti in rapporto alla tradizione e alla storia del nostro territorio.
“Il Modulo” insieme con gli autori del progetto di arredo della “Rocca Baglionesca” hanno prodotto un bellissimo studio di architettura del paesaggio, un’opera di grande impatto grafico, dove l’elemento lineare in Travertino, si alterna a situazioni  di verde; una composizione di rettangoli di prato verde con intercalato un percorso di liscio travertino ,che  si intersecano formando una rete multifunzione, che in diagonale corniciano la Rocca.   Ad Ovest della “Storica”struttura, Giochi d’Acqua, a ricordare il fossato che nei vari secoli veniva utilizzato a protezione, per l’utilizzo alimentare e motrice di mulini ad acqua che hanno fatto crescere la nostra “Bastia: Sicuramente una  idea di  arredo d’ambiente, che non sente il bisogno di raccontare il motivo per il quale è stato studiato, un esercizio  scolastico di qualcosa di incoerente con la storia per il quale è stato progettato.
 I lavori sono terminati, il risultato è evidente, ….. un  insieme di cose che tra loro si guardano meravigliati di esistere insieme.    Un muro carico di storia e di passionalità umana, con filari di umili ciottoli, a segnare il  periodo  povero di mezzi che dominava la gente Bastiola, destinata alla fatica perenne dei lavori della terra.
Ai suoi piedi, tutta una superficie ricondizionata, con  una alternanza di zone di terra  e di stretti (viottoli) percorsi in  liscio travertino che nascono dal marciapiede della viabilità e terminano addosso alle mura della Rocca, due diverse tipologie calpestabili, che in tempi umidi o invernali potrebbero far sentire in modo poco pratico la loro diversità;   ma il risultato più estraneo all’ambiente è sicuramente la traccia di acqua che vuol significare il ricordo del fossato che circondava le mura del “Castrum Baglionesco”: un canale di cemento color  celeste coperto da un vetro che fa pensare che sotto scorre dell’acqua, alimentato da una lastra d’acqua, che scivola verticalmente come una cascata a velo, un gioco d’acqua minimale e sempre uguale, una lastra di vetro ad angolo sorretta da un telaio in acciaio inossidabile….
La cosa che mi lascia con una sensazione di “stupore e incredulità”, è quanto alcuni esponenti della maggioranza hanno asserito; dicendo che il progetto di riqualificazione, era stato piacevolmente accettato dalla Sovrintendenza ai Beni Culturali e Ambientali di Perugia,…… non riesco a capire come una “scultura d’acqua” moderna e impersonale, segni la storia del nostro passato, un passato dove l’acqua era protagonista  e primo segno di vitalità, impetuosa nel  suo incedere nei fiumi, forte e viva nei laghi, calma e melmosa nelle paludi, utile nei fossati,  ma priva di cascate, nessuna cascata verticale a mai  coinvolto la nostra terra.
Non immaginate quanto mi dispiace dover essere critico, su un’opera che comunque migliora e riqualifica uno spazio che tutti avremo il piacere di usare, passeggiando al sicuro del traffico, in un ambiente che comunque verrà utilizzato da pedoni bisognosi di uno spazio a misura umana al centro di Bastia;  ma ancora una volta lo sforzo dello Storico Antonio Cristofani, della Prof. Edda Vetturini,  del prof.Francesco Guarino e la Mia passione incondizionata, nel raccontare le nostre tradizioni, sono state totalmente disattese.
Tanta superficialità, per lasciare sfogare la creatività di Progettisti rampanti, desiderosi di lasciare un segno del loro passaggio;….che cosa hanno voluto realizzare..?
Guardando con attenzione, mi viene di fare un parallelismo di stile e di creatività con un’altra “opera”, posizionata sulla rotatoria davanti alla Piscina Comunale, anche in quella occasione, la creatività si è fermata a due elementi, un telaio di acciaio e del cristallo a segnare la “composizione architettonica”…  stesso  gusto,  una esaltazione alla “mediocrità” sembra addirittura fatto, dalla stessa Persona……………….
…………………….Con tanta tristezza: 

GIULIANO MONACCHIA -(Prof.Disegno &Storia dell’Arte)

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