L’omelia natalazia di don Fongo nella chiesa di San Michele 
 
BASTIA — Un’omelia, quella di Natale del parroco don Francesco Fongo, che ha dato voce alle preoccupazioni della gente toccando, davanti ai fedeli che gremivano la chiesa parrocchiale di San Michele, temi salienti della vita locale. «Mai come in questa occasione – ha detto don Francesco – mi sono trovato a dover fronteggiare situazioni di crisi familiare. Alla base di queste situazioni, non solo e non tanto problemi di coppia, quanto la paura diffusa tra la gente, non soltanto stranieri extracomunitari, che il lavoro è diventato una chimera soprattutto per i giovani». Un allarme, non nuovo, ma significativo, perché inserito in un contesto di speranza dettato dalla nascita di Gesù. La constatazione, inoltre, che Bastia, un tempo considerata la piccola California umbra, si trova a fronteggiare situazioni difficili, di cui non si riesce a vedere una via d’uscita. «Non solo impoverimento della società – ha sottolineato il parroco — ma anche fuga dei cervelli. Se, infatti, è quanto mai problematico trovare un lavoro per la generalità dei giovani, ancora più arduo per i giovani qualificati che tendono ad emigrare. Insomma, una situazione di stasi che dovrebbe preoccupare prima di tutto chi ha responsabilità istituzionali». Su questo fronte don Francesco non ha risparmiato critiche al mondo della politica e innanzitutto al Consiglio comunale che, proprio alla vigilia di Natale, ha votato l’istituzione del registro comunale delle coppie di fatto. «Una grave insensibilità per i valori della comunità – ha detto – che non trovano riscontro neanche nell’attività di sostegno sociale, a cominciare da una politica della casa che aiuti i giovani a programmare il proprio futuro».  

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