Bastia

AGRIUMBRIASVELA TUTTE LE VIRTU’DEI BIOLUBRIFICANTI

Alla manifestazione che si conclude oggi un progetto per farli conoscere e ridurne i costi
BASTIA UMBRA Nonostante gli indubbi vantaggi tecnici ed ambientali in Italia i biolubrificanti sono ancora poco diffusi e non esiste un vero e proprio mercato competitivo con gli oli minerali. Rispetto a questa situazione c’è un’esperienza in Umbria che punta ad invertire questa
tendenza.Se ne è parlato nel corso del convegno “La filiera del girasole per la produzione di biolubrificanti”, promosso da 3 A – Parco Tecnologico Alimentare dell’Umbria, nell’ambito della 44/a edizione di Agriumbria, che si conclude oggi all’Umbriafiere di Bastia Umbra.Il progetto – frutto della collaborazione tra 3 A, Oro Verde (cooperativa di 600 imprenditori agricoli legati a Coldiretti) e Novamont – si pone, tra l’altro, l’obiettivo di aumentare il livello di informazione verso gli utilizzatori e far conoscere e diffondere i biolubrificanti, oltre a ridurne il costo migliorandone le prestazioni.Al di là degli aspetti collegati al prezzo del petrolio – è stato ricordato – i problemi di dispersione nell’ambiente dei lubrificanti spingono verso l’utilizzo di prodotti rinnovabili e biodegradabili in sostituzione dei prodotti di origine fossile.La valutazione degli effetti della maggiore efficienza dei motori ed il conseguente minor consumo del carburante, il più basso impatto sull’ambiente e la possibilità di creare filiere locali integrate sono in grado di migliorare la competitività del sistema.La giornata conclusiva di Agriumbria sarà caratterizzata dalla valutazione delle varie razze presenti nelle mostre zootecniche: bovini di razza chianina,cavalli da tiro pesante rapido, manze chianine, le varie specie proposte da Italialleva.
Nel pomeriggio alle 15, è prevista la parata finale dei primi classificati con la proclamazione dei campioni assoluti della razza chianina e romagnola.Orario di apertura di Agriumbria: dalle 9 alle 19.
IL CONVEGNO
LA COLDIRETTI E LA FILIERA ITALIANA BASATA SU QUALITA’ E GIUSTO PREZZO
BASTIA UMBRA “La Filiera Agricola Italiana si fa grande: valorizzare per vendere” è il titolo del convegno organizzato dalla Coldiretti Umbria presso il Centro congressi Umbriafiere. In occasione di Agriumbria 2012, l’organizzazione agricola ha voluto ribadire il suo progetto per una filiera agricola tutta italiana e all’insegna della differenziazione, della concentrazione dell’offerta e di una
più efficiente organizzazione. Il progetto mira alla competitività delle imprese agricole e si fonda sulla valorizzazione dell’esclusività e unicità del nostro territorio e del nostro cibo. Secondo la Coldiretti occorre intercettare la crescente richiesta dei cittadini italiani, garantendo qualità al giusto prezzo e combattendo le contraffazioni. Anche quest’anno, presenti ad Agriumbria le aziende di “Campagna Amica Coldiretti”,impegnate nella vendita diretta e nell’esposizione dei prodotti agricoli locali. Tanti gli ospiti della giornata in un dibattito che ha visto come moderatore il direttore delCorriere dell’Umbria Anna Mossuto e tanto pubblico, con più di 200 persone a seguire i lavori. Dopo il saluto di rito del presidente del Centro fieristico Lazzaro Bogliari e l’introduzione di Alberto Bertinelli, direttore regionale della Coldiretti, hanno preso la parola il professor Angelo Frascarelli dell’Università degli Studi di Perugia, Antonio Ciri, responsabile regionale della CreditAgriItalia, Pietro Pagliuca, consigliere delegato del Consorzio Produttori di Campagna Amica, e Pietro Sandali, capo area azione economica Coldiretti nazionale. Le conclusioni sono state esposte dall’assessore regionale all’agricoltura Fernanda Cecchini e da Albano Agabiti, presidente Coldiretti Umbria. Quest’ultimo ha invitato gli imprenditori a essere audaci e la politica a garantire la trasparenza delle regole. Attualmente, grazie al progetto Coldiretti per una filiera tutta italiana, riguardo la rete di vendita diretta degli operatori di Campagna Amica, in Italia ci sono 3.972 aziende agricole, 67 agriturismi, 878 mercati e 163 botteghe, con centinaia di imprenditori coinvolti anche in Umbria.
Jacopo Cairoli

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