Al via la manifestazione. Taglio del nastro affidato alla presidente Lorenzetti


BASTIA UMBRA – Agriumbria rappresenta un’eccellenza dell’Umbria: “è un evento qualificato con l’ esposizione di tecnologie innovative anche
per favorire nuove soluzioni gestionali del comparto”. Lo ha detto Maria Rita Lorenzetti, presidente della giunta regionale, stamani all’inaugurazione della rassegna agrozootecnica in programma fino a domenica prossima, con 600 espositori. “La rassegna, come sempre, anche nei momenti difficili – ha detto la presidente – è pronta ad accogliere il confronto prestando attenzione alle esigenze degli operatori. Sul tema delle agroenergie occorre fare una riflessione seria per utilizzare al meglio queste risorse”.
All’inaugurazione è intervenuto anche l’assessore regionale all’ agricoltura Carlo Liviantoni che ha ricordato che questa edizione di Agriumbria si colloca “tra un percorso avviato da dieci anni e il nuovo piano rurale: ci vogliono strade nuove per avere nuove risorse finalizzate alle capacità di impresa. In questo senso c’è l’impegno dell’ assessorato per costruire questo cammino”.
Per Lazzaro Bogliari, presidente di Umbriafiere, che organizza la fiera agricola, “Agriumbria è un’occasione per far vedere la grinta e la determinazione degli imprenditori agricoli che chiedono la dovuta attenzione e intendono dare segnali importanti a tutti coloro che, a vario titolo, programmano e decidono le politiche di sviluppo agricolo”.
La rassegna propone, tra l’altro, la mostra nazionale della chianina, insieme a convegni di rilievo. In particolare stamani si è svolto quello sul tema “Agroenergie: operatori a confronto”, promosso dall’università di Perugia. Si è parlato dell’applicazione di alcune soluzioni tecnologiche per favorire, in modo alternativo, il reddito degli imprenditori agricoli. Mauro Mengoli, che gestisce un’azienda nel bolognese, ha illustrato la sua esperienza che l’ ha portato ad investire notevoli risorse per produrre il biogas nella sua azienda zootecnica.
Sempre nella giornata inaugurale, è stata presentata la fiera internazionale dell’agricoltura di Tel Aviv che si terrà tra il 9 e l’11 aprile.
Una manifestazione che ha illustrato la sua “ricetta”: l’utilizzazione più funzionale dell’acqua e le tecnologie più avanzate per favorire una piu’ efficace produzione agricola. “La carenza d’acqua ha portato Israele a sviluppare in maniera costante le tecnologie – ha detto in una conferenza stampa Giorgio Amante, dell’organizzazione tecnica della fiera, in Italia  per conto dell’ambasciata israeliana – al punto che lo Stato ha raggiunto un alto livello nel settore per la stretta collaborazione tra scienziati, agricoltori e le industrie di prodotti legati all’agricoltura nonostante la metà del territorio sia desertico. Basti pensare che l’utilizzo annuale di acqua per ettaro è sceso negli ultimi cinque anni da 8mila a 5mila metri cubi, mentre la produzione agricola si è estesa nelle regioni meridionali e orientali del paese”. Secondo Amante la fiera israeliana rappresenta uno dei principali momenti per scoprire, tra l’altro, le ultime innovazioni in attrezzature e tecnologie avanzate, costituzione di aziende agroindustriali, produzioni a basso costo, metodi di colture intensive.

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