BastiacalcioIl ds del Bastia ha un passato biancazzurro: «Sette anni super: ora però noi dobbiamo salvarci…»

di DANIELE MILLETTI

PERUGIA – Per il direttore generale del Bastia Donano Aglini, quello di oggi non sarà un pomeriggio come tutti gli altri. AI “Comunale” arriva infatti il Deruta, società a cui Aglini, un passato da direttore generale e dirigente azzurro, associa dei bellissimi ricordi: «Sono stati sette anni fantastici. Siamo riusciti a portare il Deruta in Serie D per la prima volta nella storia, ed abbiamo sempre onorato la categoria con campionati al di sopra della me-dia. Insomma, credo che un piccolo posto nella storia del club derutese me lo sia guadagnato».
Il presente di Aglini si chiama però Bastia, una squadra da guidare nella tortuosa via verso la salvezza diretta: nove giornate che sono nove finali, a comincia-re da questa gara interna con il Deruta, in cui la pressione per forza di cose grava tutta sulla squadra biancorossa.
«E ci mancherebbe altro che il Deruta, con 40 punti in classifica, non giochi con tranquillità – risponde prontamente – Noi abbiamo l’obbligo di provare a vince-re, per invertire il recente trend interno, che è molto negativo (quattro sconfitte ed un pari ndr). Non illudiamoci: per evitare i playout dovremmo inanellare un’importante serie positiva fatta di vittorie, il che presenta un notevole gradi di difficoltà. Nelle ultime due partite ho visto comunque dei miglioramenti importanti: contro la Viterbese abbiamo giocato praticamente alla pari e siamo stati puniti dal loro maggior cinismo negli episodi, mentre a Spoleto abbiamo sciorinato un’ottima prestazione ed avremmo meritato la vittoria».

LA QUADRATURA DEL CERCHIO
Come si spiega Aglini questa posizione in classifica del Bastia, che può comunque vantare un organico tutto rispetto? «Il Bastia ha giocatori di grande valore. – è la sua risposta – Però, fin da quando sono arrivato mi è sembrato che la squadra fosse piuttosto squilibrata, con gli altri reparti non all’altezza del forte attacco che tutt’ora abbiamo. Abbiamo cercato di fare dei correttivi in corsa, vedi ad esempio gli acquisti di Occhipinti e Testa, e dunque mi aspetto che in queste par-
tite che rimangono si possa vede-re una squadra più coesa e sinergica tra i vari reparti, a comincia-re proprio dalla partita con il De-ruta, visto che inoltre per la prima volta abbiamo a disposizione tutta la rosa al completo».
Da conoscitore di calcio e da ex, si aspettava Aglini una stagione così positiva da parte del Deruta? «Fui uno dei primi a dirlo, ma non perché sono un mago o perché voglia recitare la parte del grande intenditore. Il problema è che qualcuno vuole stravolgere la realtà dei fatti. Il Deruta è una grande squadra e può annoverare dei calciatori di altissimo livello. Vuoi dei nomi? Mazzoni, Pilleri, Ventanni, Bevilacqua, Porricelli… Che questa squadra stia facendo un grandissimo campionato è tutto, fuorché una sorpresa od una rivelazione».

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