Proseguono le indagini sull’incidente che ècostato a vita a due persone. Le potesi: scarsa visibilitàe problemi tecnici
L’esperto: “In caso di fitta nebbia i rischi di perdita di orientamento sono alti”
LUCIA PIPPI
BASTIA – Un probabile guasto al motore o la perdita di orientamento a causa della nebbia. Poi quel rumore. Forte, insolito, come il rombo di un trattore o di una vecchia Cinquecento con la marmitta rovinata. E lo schianto. Un boato che ha fatto pensare allo scoppio di una caldaia.
Ci sarebbero proprio motivi tecnici, il motore che non ha funzionato a dovere e il velivolo che non ha risposto ai comandi del pilota, alla base dell’incidente avvenuto nelle campagne tra Bettona e Costano, a circa un chilometro dalla Torgianese, nel quale hanno perso la vita due persone: Noemi Moscetta, 23 anni, e il suo istruttore di volo, Antonino Sarica di 59, entrambi di Roma. Il Cessna 177, sul quale viaggiavano, era partito nel pomeriggio di domenica dall’aeroporto dell’Urbe di Roma. L’incidente si è verificato intorno alle 18.30. Dal piano di volo, l’aereo avrebbe dovuto fare scalo a Sant’Egidio per poi ripartire. Il Cessna è, infatti, abilitato per poter viaggiare anche con il buio.
Ieri polizia e carabinieri di Assisi, insieme ai tecnici dell’Ansv, l’agenzia nazionale per la sicurezza del volo, hanno svolto un nuovo sopralluogo nel campo in cui è precipitato il velivolo. Sulla vicenda sono in corso anche indagini da parte della Procura di Perugia, coordinate dal pm Giuseppe Petrazzini Oltre al guasto meccanico, sono possibili altre cause, non ultima la nebbia. “In casi di scarsissima visibilità come quella in cui si è venuto a trovare il Cessna – afferma Rodolfo Biancorosso, direttore di “Aviazione sportiva” ed esperto di aerei -, si verifica un fenomeno noto come disorientamento spaziale: il pilota, privo di punti di riferimento, perde il contatto con quello che lo circonda e la sensibilità dell’aereo. E’ probabile che pensi di volare dritto, invece il mezzo va in virata o precipita. E’ molto frequente, basti pensare che lo scorso anno, per questa ragione, sono morti sette piloti”. Per poter viaggiare in maniera sicura anche in presenza di fitta nebbia o di nuvole “in genere – spiega Biancorosso – si dovrebbe avere a bordo una strumentazione particolare che permette al pilota di ritrovare la rotta. Ma, nel caso in cui il velivolo non sia equipaggiato, basta una semplice virata di 180 gradi In questo modo si torna indietro, si riprende la propria rotta e non ci sono assolutamente problemi Con la nebbia e la visibilità ridotta, come domenica, è davvero impensabile continuare ad andare avanti”. Antonino Sarica, istruttore esperto, e Noemi Moscetta avrebbero cercato di mettersi in contatto con Sant’Egidio e chiedere un atterraggio. Probabilmente l’aereo è precipitato mentre i due stavano cercando di trovare la pista. “Una ricostruzione che avvalorebbe l’ipotesi del disorientamento spaziale”. Al momento, tuttavia, le indagini dell’Ansv e della Procura stanno procedendo a tutto campo. Sono stati anche interrogati i testimoni che hanno assistito allo schianto e che hanno preso parte alle ricerche. Nei prossimi giorni, verranno analizzati i resti dell’aereo per ricostruire la dinamica dell’incidente e individuare, eventualmente, quale parte del motore sia andata in avaria.
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