Bastia

Aereo caduto, non fù errore umano

Tragedia dell’aria a Torgiano: al vaglio di Petrazzini i diciassette secondi di comunicazione

Nelle mani del pm il drammatico sos tra il velivolo e la torre di controllo


Sarica comunicò: “Abbiamo un guasto all’orizzonte artificiale”


Elio Clero Bertoldi


PERUGIA – Clamorosa svolta nelle indagini per l’incidente aereo nel quale hanno perso la vita, nel gennaio scorso, nella zona di Bastia Umbra, l’ex pilota della guardia di finanza Antonino Sarica di 59 anni e Noemi Muscetta, 23 anni, sua allieva. Una tragedia dell’ aria che ha colpito non solo Roma, il Lazio e l’Umbria ma tutta Italia sia per la tragedia in sè, sia per la personalità delle due vittime (lui particolarmente conosciuto, apprezzato, stimato; lei giovanissima).
Il pubblico ministero Giuseppe Petrazzini, che ha avuto la delega delle indagini, ha in mano la registrazione delle comunicazioni intercorse tra il pilota – istruttore della più grande scuola piloti di Roma, la Aviomar – e la torre di controllo.
La perizia, che era stata ordinata dal magistrato, è stata depositata solo pochi giorni fa. E nella registrazione della drammatica comunicazione intercorsa tra pilota e torre di controllo sarebbe contenuta anche la verità delle cause che hanno causato la caduta del velivolo e la morte dei due sfortunati aviatori.
E’ il 28 gennaio 2008. Il Cessna partito da Roma pare dovesse arrivare sul cielo dell’aeroporto di San’Egidio, compiere un giro, effettuare una sorta di procedura di atterraggio e, poi, senza fare scalo, riprendere quota e tornare indietro verso la capitale.
La nebbia rende il volo difficile. Ma sull’aereo il pilota, di lunga esperienza e di sicure capacità, può contare sullo strumento più importante, quello che indica l’assetto dell’aereo: l’orizzonte artificiale.
Solo che questo strumento si guasta. Ed è questo il contenuto del messaggio di Sarica. Il pilota, che intuisce subito quello che sta accadendo é come finirà il suo volo, tiene premuto per 21″ secondi, prima dello schianto, il pulsante della radio di bordo. E ripete che il velivolo accusa un guasto all’orizzonte artificale. Poi il silenzio. Quelle parole, tuttavia, forniscono ora una chiarimento sulle cause dell’incidente e sulla ricerca delle eventuali responsabilità.
Intanto si può scartare, da parte della procura di Perugia, l’ipotesi di un errore umano. I diciassette secondi di comunicazione tra il pilota e la torre di controllo, sono illuminanti, in questo senso. Sarica non c’è più, non potrà salire sull’emiciclo, ma la registrazione è il suo lascito, la sua eredità per gli inquirenti. Come una vittima agonizzante, che faccia in tempo a
fornire, ai soccorritori il nome, le generalità dell’assassino.  Quali conseguenze abbia, concretamente, la registrazione della comunicazione tra il pilota e la torre di controllo, lo diranno le prossime mosse della magistratura perugina.

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