Bastia

Ad Assisi e Bastia i saldi non decollano

Poca gente nei negozi e affari a rilento dopo la curiosità dei primi giorni


LISA MALFATTO
ASSISI – Tempo di primi bilanci per questi saldi estivi che, dopo una partenza che sembrava “promettente”, stentano a decollare. Negozianti bastioli e assisani stanno riscontrando un periodo “di magra”, a distanza di 15 giorni dall’avvio degli sconti: poca clientela e quella che arriva guarda, passa e se ne va. Era stata forse la “curiosità dei primi giorni” ad aver fatto illudere i commercianti, che avevano notato inizialmente un cospicuo flusso di acquirenti interessati ai prezzi scontati.
Ma la buona partenza del primo momento ha subito una brusca frenata. Il “cambio di rotta” -avvenuto nel giro di 5/6 giorni- ha sconfortato un po’ tutti i negozianti che paradossalmente avevano riscontrato un aumento di vendite prima dell’avvio di saldi, forse a causa del caldo di inizio stagione che ha spinto i cittadini ad acquistare capi estivi ancor prima dei cartellini con il simbolo della percentuale. “I saldi? Non vanno affatto bene – dice Paola, commessa del negozio Righi di Bastia Umbra- Attualmente c’è il “fermo” delle vendite, è poca la gente che compra, se non quella che fa parte della nostra clientela fissa che, fortunatamente, si fa servire da noi tutto l’anno”.
Stessa considerazione da parte di due titolari di due negozi nel centro di Bastia Umbra: “Non è un buon periodo, credo che sia dovuto al fatto che la gente sia in vacanza -dice una- visto che lo scorso anno non erano andati così male, anzi: di questi tempi, in confronto, il mercato era di gran lunga migliore; forse perchè i saldi di quest’anno sono stati posticipati di una settimana, sovrapponendosi ai giorni in cui le persone lasciano la città e vanno in ferie”.
“La verità è che c’è crisi: in giro non ci sono soldi! -replica l’altra titolare- la gente fa fatica ad arrivare a fine mese, per tutta una serie di fattori tra i quali, non ultimo, l’euro. E’ successo che nel giro di pochi anni – continua- quelle che sono le spese necessarie come la benzina, l’affitto, il mangiare, le bollette varie, sono salite a prezzi esorbitanti: così la popolazione, costretta a fare sacrifici per arrivare alla fine del mese, evita di spendere per quei “beni più secondari”, così non approfitta nemmeno dei saldi per togliersi uno sfizio”.

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