Bastia

AD AGRIUMBRIA SI GUARDA AL FUTURO DEL SETTORE

ZOOTECNIA Taglio del nastro all’Umbriafiere P e via a una serie di convegni su Pac, fondi europei e sviluppo
BASTIA UMBRA – Convegni,mostre, rassegne, concorsi e manifestazioni collaterali. Tutto questo è Agriumbria, la mostra mercato nazionale di agricoltura, zootecnia e alimentazione in programma in questi giorni fino a domenica, al centro fieristico Umbriafiere di Bastia. Un
evento ormai consolidato nel corso degli anni, giunto alla sua 44ª edizione, e che da sempre rappresenta una vetrina importante per gli addetti ai lavori e per le imprese di settore, soprattutto in questo momento di crisi economica. Una mostra che, quest’anno, vede la partecipazione di 400 espositori, e che offre la possibilità alle imprese di esibire i propri prodotti e i propri macchinari, oltre che partecipare a importanti convegni.E proprio il tema di questa edizione 2012 è sulle prospettive future di questo settore e del suo sviluppo. “Agriumbria è una vetrina importante per tutte le aziende – ha ricordato ieri la presidente della Regione Umbria,Catiuscia Marini, durante l’inaugurazione della manifestazione -, soprattutto grazie all’organizzazione di convegni di alta qualità che cercano di affrontare varie tematiche che sono poi anche al centro del dibattito pubblico. Quest’anno la riflessione è sul futuro dell’agricoltura comune, sui fondi da reperire dopo il 2013,sul suo sviluppo e sul suo impatto ambientale”. Ad accompagnare la presidente Marini e il presidente di Umbriafiere, Lazzaro Bogliari, durante la visita agli stand di Agriumbria, c’era anche l’assessore regionale alle politiche agricole, Fernanda Cecchini, che ha sottolineato come dal canto suo l’ente stia lavorando ad un nuovo piano regionale del settore “perché riteniamo che la zootecnia sia ancora oggi uno dei punti cardine dell’economia umbra”. “L’Umbria riesce a mettere a disposizione opportunità di crescita, di formazione e di innovazione anche per il mondo agricolo – ha ricordato l’assessore Cecchini -, attraverso i bandi del Psr,con misure che cofinanziano le imprese che vogliano andare avanti e d’altra parte il mercato premia proprio quelle produzioni di qualità e che tramite la ricerca e l’innovazione sanno essere al passo con i tempi”. E proprio per sottolineare l’importanza di questa mostra anche la Regione Umbria vi partecipa con il proprio stand. “Non potevamo mancare – ha detto Cecchini -, questa è pernoi un’occasione di trasparenza per far vedere il nostro operato e essere a disposizione dei cittadini”. La presidente Marini, il presidente Bogliari e l’assessore Cecchini hanno fatto tappa, infine, anche negli stand di Coldiretti, presente con la sua campagna amica, e del gruppo Grifo agroalimentare. E per l’occasione il presidente Carlo Catanossi ha presentato il nuovo prodotto di casa Grifo Latte: il latte parzialmente scremato ad alta digeribilità tre d, delattosato, digeribile e delizioso. “Abbiamo completato la nostra gamma di prodotti con il lancio sul mercato di un latte rivolto a chi è intollerante al lattosio – ha dichiarato Catanossi -,un latte di qualità e soprattutto 100% umbro”.
Nel corso del convegno promosso dalla Cia sul tema “L’impatto della Pac post 2013 sull’agricoltura italiana”, è stato sottolineato, tra l’altro,che “sono insoddisfacenti e contraddittorie le proposte sulla nuova Pac”. La riforma non risponde alle esigenze di un’agricoltura competitiva e sostenibile, capace di produrre alimenti di qualità e beni essenziali per la società. Ci sono molti principi positivi ma si nota anche una certa resistenza al cambiamento e la difesa di talune posizioni di rendita rispetto alla necessità di privilegiare l’impresa e il lavoro. Prima di tutto occorre difendere il budget, che sia almeno pari a quello attuale. Le proposte sul bilancio europeo prevedono, invece, una riduzione complessiva del 7,5 per cento e per l’Italia anche qualcosa in più. La distribuzione dei fondi non può essere effettuata solo sulla base della superficie del terreno. L’agricoltura è anche lavoro, capitali investiti e capacità imprenditoriali”.
di Rosaria Parrilla

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