Sono questi i temi principali che caratterizzeranno l’edizione 2017 che aprirà i battenti venerdì prossimo
di Gaia Nicchi A PERUGIA – Agriumbria diventa ambasciatrice, in Italia e nel resto del mondo, di una regione viva, dinamica, pronta a ripartire dopo gli effetti diretti e indiretti del terremoto. Simbolo, dunque, di una rinascita turistica, economica, culturale e sociale, la 49.ma edizione della fiera dell’ agricoltura, dell’innovazione e della sostenibilità sta per aprire i battenti al centro fieristico di Bastia Umbra. Da venerdì prossimo 31 marzo al 2 aprile, nei 420 stand, in rappresentanza di 2.500 aziende dislocate nei 70 mila metri quadrati di esposizione, la fiera “tra le più importanti d’Italia” proporrà mostre nazionali e interregionali, momenti di confronto sulle tematiche del settore, convegni. Cuore dell’ evento, come sempre, è la mostra zootecnica, con più di 400 bovini ed altri esemplari. Tra le novità, la costituzione di un osservatorio sul consumo nazionale di carne di qualità e la presenza di allevatori dal “cratere” del terremoto. Il programma e il calendario degli eventi sono stati illustrati ieri mattina, a Perugia, a palazzo Donini, dal presidente di Umbriafiere spa, Lazzaro Bogliari, dall’assessore regionale Fernanda Cecchini, dal sindaco di Bastia Umbra Stefano Ansideri e dal direttore Francesco Tei, della Facoltà di Agraria, dell’Università di Perugia. “E’ la prima grande occasione per l’Umbria – ha commentato l’assessore Cecchini – dimostrare come il nostro territorio sia ancora produttivo e vitale”. L’assessore ha sottolineato “le tante richieste di partecipazione arrivate da tutta Italia, a testimonianza dell’importanza di questa manifestazione. L’evento è l’occasione per raccontare gli impegni concreti della Regione per lo sviluppo della zootecnia e dell’ agricoltura, nella fascia appenninica e nell’intera regione, quali motori dell’economia dell’Umbria. A sostegno delle aziende zootecniche sono già stati autorizzati i pagamenti per le prime due annualità, per oltre 12 milioni di euro”. Il presidente Bogliari ha ricordato che quest’anno ricorre il trentesimo anniversario della scomparsa del fondatore del centro fieristico, Ludovico Maschiella. Un centro che, nel tempo, ha contribuito allo sviluppo del territorio “accogliendo ogni anno più di 400 mila persone”. Per Agriumbria, “ci sono state richieste anche dall’estero, cui non è stato possibile dare corso, perché gli spazi sono stati tutti assegnati. Fa eccezione la delegazione tunisina, con cui è in atto un accordo fra Associazione degli Industriali, Sviluppumbria e Regione”. Tra le novità in fiera, il presidente ha evidenziato il convegno inaugurale che vedrà protagonisti studenti e ricercatori universitari sul tema della progettazione di un’azienda agrozootecnica sostenibile in permacultura, organizzato in collaborazione con il Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Ambientali dell’Università di Perugia, con cui è stato indetto anche il premio “Antonio Ricci”, alla memoria di un giornalista laureato alla Facoltà di Agraria di Perugia. Il sindaco Ansideri ha parlato di “un evento di cultura che rappresenta una promozione straordinaria per tutta la città e una opportunità in più per i giovani”; mentre Luca Panichi, presidente dell’Associazione regionale allevatori ha rimarcato come “in Umbria la zootecnia sia viva”.
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