Bastia Sei mesi fa l’ordinanza del sindaco con i divieti. Violini: “Cittadini lasciati soli”
BASTIA UMBRA – Sono trascorsi circa sei mesi dall’ordinanza emessa dal sindaco Stefano Ansideri per vietare l’uso dell’acqua attinta dai pozzi privati
della zona di Costano – S. Lorenzo e tre mesi da quella con la quale si amplia la zona di divieto alla zona di Cipresso. Sulla questione interviene il coordinatore comunale del Partito democratico Nicolò Violini: “A distanza di tempo constatiamo che i cittadini sono stati lasciati completamente soli a gestire una emergenza, ambientale ed economica. L’amministrazione d centrodestra che governa Bastia non dimostra vicinanza ai cittadini, non riconosce l’emergenza, non sostiene il disagio e i disagiati”.
Secondo l’esponente del Pd “gli amministratori dovrebbero invece essere in prima linea nella battaglia contro coloro che, di fatto ci hanno privato della possibilità di usare un bene primario come l’acqua. L’amministrazione Ansideri deve essere riferimento per cittadini che stanno subendo questa grave privazione. Legambiente –prosegue Violini – ha annunciato che si costituirà parte civile nel processo che segue l’inchiesta “Laguna de Cerdos”, nella quale si è indagato sui reati di inquinamento delle falde. Ci chiediamo perché il Comune abbia un ruolo così debole in questa vicenda e non proceda a costituirsi parte civile. Chiediamo pertanto – conclude l’esponente del Pd – che a questo si aggiunga una seria politica di salvaguardia ambientale, facendo sapere ai cittadini come intende muoversi nei confronti dei privati che sfruttano il territorio in modo malsano provocando danno e disagio a tutta la popolazione”.
di MASSIMILIANO CAMILLETTI
Come al solito il violoncello si fa suonare come se non avesse un cervello “del suo”.
L’inquinamentoi delle falde NON DIPENDE dalla scandalosa vicenda del depuratore di Bettona, ma da immissione in falda di sostanze chimiche ……
Se non si sa ancora chi le ha immesse, contro chi ti costituisci parte civile ?
Io so’ tonto, ma tu me freghi !