A favore di CHI?

L’ultimo consiglio comunale, ha evidenziato molte contraddizioni.

 

 

BASTIA UMBRA – La discussione in Consiglio Comunale del  31 gennaio sul punto riguardante il PIP di Ospedalicchio è una nuova prova del comportamento della maggioranza di Bastia: di una politica ufficiale e di una politica non ufficiale. La politica ufficiale ha deliberato 3 volte la volontà di realizzare un PIP nella zona di Ospedalicchio, che da agricola divenne all’improvviso industriale; la volontà non ufficiale, che corre tra le righe e le battute, è quella di realizzare un piano privato,  con l’urbanistica contrattata. Ogni occasione, dal 2003, è buona per cercare di realizzare gli intenti della politica non ufficiale: e allora il punto inserito all’ordine del giorno non si può discutere, ma ci fanno discutere; non si può votare, ma ci fanno votare; può essere modificato, ma non ce lo fanno modificare, insomma occorre perdere tempo per cercare di fare una delibera nuova che cancella il PIP, deliberato  ben 3 volte. “A favore di chi” tutte queste manovre da oltre 4 anni? Cosa vuole veramente fare il Sindaco Lombardi inserito in questa vicenda, prima come rappresentante del CNA e poi come  Sindaco?  Le minoranze , più i Comunisti Italiani, assenti 2 consiglieri della ex Margherita, hanno chiesto l’approvazione del PIP. Alcuni consiglieri dell’exDs hanno manifestato la volontà di applicare il PIP: allora chi vuole fare il contrario? E il rispetto della democrazia, la coerenza nelle votazioni, la trasparenza  di questa maggioranza dove sta? Anche quando in chi governa non c’è più la maggioranza si tenta di tutto per convincere qualcuno? Perchè non si applica la delibera del 2007 ormai operativa? A “ favore di chi” si perde ancora tempo? Non certo a favore delle imprese che vogliono crescere o insediarsi a Bastia, ma  in modo corretto, trasparente, senza cadere nella rete della speculazione. Il Sindaco evita ogni chiarezza sul punto e non ha mai risposto ad un mio manifesto del 2005 in cui gli ponevo 10 domande sul PIP . Perché? Non sa o non vuole o non può rispondere? Ai cittadini la risposta

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