IN AULA

BASTIA UMBRA – A cena senza pagare il conto, almeno dieci volte, approfittando del fatto che indossavano una divisa. Quella della Guardia di finanza.A cena gratuitamente e, in alcune occasioni, secondo quanto è stato ricostruito dagli investigatori, anche lamentandosi
per la qualità del servizio. Per indurre il ristoratore ad offrire loro il pasto,sempre secondo l’accusa,avrebbero promesso presunti favori e coperture fiscali.“A pranzo mai più di 7 o 8 volte e abbiamo sempre chiesto il conto e il titolare mi disse che avremmo regolato dopo”. È quanto ha dichiarato in aula uno degli imputati ribadendo che con il ristoratore c’era un accordo per avere uno sconto sul prezzo. “Andai in quel ristorante di mia iniziativa per fare un piacere al mio diretto superiore – ha proseguito il finanziere – E l’ultima volta pagammo il conto”. Secondo l’accusa in quel ristorante il militare avrebbe anche fatto il rinfresco per il battesimo
del figlio. Senza pagare.“Mi ricordo che pagai in contanti, con i soldi che parenti e amici regalarono a mio figlio – ha detto il militare – E ci sono alcuni invitati che si ricordano che ho pagato”.Per quanto riguarda il tentativo di far ritrattare la denuncia al ristoratore il finanziere è categorico: “Mai fatto,gli dissi di prendere carta e penna e fare il conto di quanto dovevamo”

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