Sera organizzata dal circolo °Primomaggio°, dalla Caritas e dal centro giovanile San Michele Arangelo
Si sono esibiti 18 giovani provenienti dalla baraccopoli di Nairobi
PAOLO MANTINI
Bastia Umbra
I suoni, le danze e i canti africani hanno conquistato l’altra sera il numeroso pubblico convenuto presso il centro San Michele di Bastia per assistere ad uno spettacolo artistico fuori dall’ordinario. I 18 giovani provenienti di Korogocho – baraccopoli di Nairobi – in Italia per una breve tournèe, con il loro spettacolo “People united for a new Korogocho” hanno dato prova dell’esistenza di un’altra Africa, culla di arte, riti e tradizioni millenarie. I colori dei costumi, i ritmi dei tamburi e le danze rituali dei ballerini, hanno parlato, per una sera, di un continente ricco di storia e di civiltà, pur non dimenticando le enormi problematiche che affliggono questa terra. I giovani keniani non si sono certo risparmiati impegnandosi in danze che per l’arditezza dei movimenti e la costruzione delle figure, diventavano veri numeri acrobatici.
Volteggi, salti, capriole e piroette hanno caratterizzato ogni momento dello spettacolo, senza soluzione di continuità, costringendo gli artisti ad un ritmo forsennato. Il pubblico rapito, ha seguito con entusiasmo i numeri funambolici sottolineando con generosi applausi la maestrìa dei giovani artisti. I bambini, presenti numerosi tra il pubblico, hanno apprezzato in maniera particolare il saettare spettacolare dei giovani atleti attraverso cerchi di fuoco e altre prove funamboliche degne dei migliori artisti circensi.
Accompagnati in questa minitournèe italiana da Padre Daniele Moschetti – comboniano, prosecutore dell’opera di Padre Alex Zanotelli in Korogocho – i giovani artisti africani sono stati ospitati presso la Caritas di Capodacqua di Assisi e dopo la sosta in terra umbra sono partiti alla volta di Siena, per dimostrare ancora una volta che l’Africa non può evocare solo immagini stereotipate di siccità, miseria e di Aids: c’è un’altra Africa che vuole emergere, ricca di talento, di speranza e desiderio di riscatto. I diciotto ragazzi di Korogoncho hanno raccontato con il canto, la danza e l’arte di strada l’altra faccia dell’Africa, quella di una cultura ricca di tradizioni e di energia. Si esibiscono in una tournée partita il 20 aprile e che si chiuderà il 4 giugno che toccha 25 città italiane, da Roma a Palermo, da Brindisi a Macerata.
“People United for a New Korogocho”, è un’iniziativa promossa dalla comunità di St. John a Korogocho e da Padre Daniele Moschetti, missionario comboniano, che vive a Korogocho dal 2001, e porta avanti il progetto di padre Alex Zanotelli ritornato in Italia per andare a Napoli al quartiere Sanità.
Lo scopo dell’iniziativa non è solo quello di dare un’immagine “altra” rispetto alla miseria e alla povertà che schiacciano ogni giorno 2,5 milioni di persone che vivono nelle baracche di Nairobi, ma anche di creare un momento di scambio culturale e di unione, soprattutto con i giovani, dove far emergere differenze e punti di incontro.
La tournée è stata realizzata con il sostegno di Enel Cuore, la onlus di Enel che dà vita ad iniziative di solidarietà sociale verso tutti coloro che vivono in condizioni svantaggiate, in particolare a favore dell’infanzia, della terza età, delle persone malate e dei disabili. Durante la tournée è stata promossa una campagna di raccolta fondi destinata a migliorare le condizioni dei centri di aggregazione e di cura gestiti dalla Comunità di St.John. Il programma completo è disponibile on line sui siti www.enelcuore.org e www.korogocho.org. “People United For A New Korogocho”, spiega Padre Daniele Moschetti, “è un invito a tutti a collaborare per la risoluzione dei problemi della nostra baraccopoli e di tutte le Korogocho del mondo. Con la consapevolezza che solo quando tutti insieme cominciamo a farci carico delle difficoltà degli altri, a sentirne la responsabilità, riusciamo a vincere problemi altrimenti insormontabili, a restituire all’uomo la sua dignità”.
“Enel Cuore lavora per dare un contributo concreto, attraverso azioni e interventi di solidarietà, dove più forte è il bisogno di aiuto”, commenta Andrea Valcalda, Consigliere di Enel Cuore Onlus. “In questo senso va letto il nostro sostegno per Korogocho, per dare direttamente voce a una realtà non sufficientemente nota, sia nei suoi aspetti di estremo disagio, che nella straordinaria vitalità e ricchezza umana”. Korogocho e la comunità di St. John Korogocho, la quarta baraccopoli per grandezza di Nairobi da cui dista 1,5 km, è una delle zone più densamente abitate tra i 200 slums della città: al suo interno vivono quasi 200.000 persone, stipate in baracche di fango e lamiera, quasi sempre prive di energia elettrica, acqua e fognatura.
La baraccopoli è situata, come molti altri insediamenti non ufficiali, su terreno di proprietà del governo, a cui la maggioranza delle persone che vi abitano deve pagare l’affitto della baracca.
I padri comboniani, con il loro intervento, cercano di migliorare le condizioni di vita della comunità, soprattutto dei bambini, attraverso la creazione di scuole, centri sportivi, di accoglienza e assistenza, oltre che coinvolgendo gli abitanti in attività ricreative e di socializzazione.
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