UTILIZZAVANO ANCHE I BAMBINI SCRIVE IL GIUDICE: «L’UTILIZZO SPREGIUDICATO DI MINORENNI, ANCHE BAMBINI, LE MINACCE E LE REAZIONI VIOLENTE CONTRO I DIPENDENTI CONFERMANO LA PERICOLOSITÀ DEI COINVOLTI».

Le donne ai «domiciliari» Le tre di loro finite agli arresti domiciliari sono Daniela H 37 anni, nata a Prato, Angela D.G. 30 anni, nata a Milano e Assunta Samanta G. 21 anni nata a Assisi

Decine di ‘colpi’ nello stesso supermercato. Poi il blitz della polizia
BASTIA UMBRA – CI SONO anche «vittime che non hanno voluto sporgere querela per la paura», tra le persone prese di mira dal gruppo che a Bastia Umbra ha fatto un numero esorbitante e preoccupante di furti. Le tre di loro che sono finite agli arresti domiciliari – Daniela H 37 anni, nata a Prato, Angela D.G. 30 anni, nata a Milano e Assunta Samanta G. 21 anni nata a Assisi
– sono adesso in attesa della decisione del gip Natalia Giubilei a cui il legale ha chiesto la revoca della misura al termine degli interrogatori di garanzia. Ma è stato lo stesso giudice,
nell’ordinanza di custodia cautelare ad individuare nei domiciliari l’unica via possibile perché c’è il pericolo «concreto» di reiterazione del reato. «LE INDAGATE – spiega Giubilei – così
come gli altri appartenenti allo stesso nucleo familiare, hanno ormai sviluppato un consolidato modus operandi» che gli ha permesso di mettere a segno «numerorissimi furti, con ciò
conseguendo sicuramente un senso di impunità». L’inchiesta dei poliziotti del commissariato di Assisi è scattata quando l’amministratore delegato dei Magazzini Maury’s a Bastia aveva
segnalato che negli ultimi cinque anni il supermercato era stato preso d’assalto da una famiglia di etnia rom, stanziale a Bastia che, praticamente ogni giorno, svuotava gli scaffali
dei più svariati oggetti, con un danno di 300-400 euro per volta utilizzando molto spesso anche i bambini. Non solo, le tre donne, difese dall’avvocato Delfo Berretti, minacciavano lui
i e i suoi dipendenti, «sia verbalmente, anche in maniera grave, che con vere e proprie azioni intimidatorie» come aver imbrattato le auto con vomito e aver «scaraventato i carrelli della
spesa» addosso ai commessi. «LA PLURALITÀ degli episodi – annota il giudice – l’utilizzo spregiudicato di minorenni, anche bambini, le minacce e le reazioni violente contro i
dipendenti che intimoriti non sono capaci di arginare l’azione delittuosa, confermano la pericolosità dei soggetti coinvolti». Due delle donne erano già state destinatarie di altre misure
cautelari: una era sottoposta alla misura di prevenzione della sorveglianza speciale, mentre l’altra ai domiciliari. Nei momenti di permesso che le erano stati concessi per occuparsi dei
figli piccoli li prendeva e andare a rubare con loro. Francesca Marruco

Loading

comments (0)

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.