Fu candidato sindaco nell’era Vitali. Quando lasciò il consiglio rimborsò il Comune staccando di tasca propria un assegno di 2 milioni di lire
ASSISI – Il giornalista Mino Damato è morto. Aveva 73. Era nato a Napoli. Ma con l’Umbria e con Assisi in particolare, in vita, ha avuto un feeling eccezionale fino a candidarsi a sindaco per la città Serafica, sollecitato da un gruppo di cittadini che voleva cambiare la politica prescindendo dai partiti. Era il 1993. Quella tornata fu appannaggio di Giuliano Vitali, che indossò la fascia tricolore. Damato, approdato nella massima assise cittadina come consigliere, stupì anche in quella occasione. Resistette 6 mesi disertando tutte le sedute del consiglio comunale e poi gettò la spugna, dimettendosi e rimborsando il Comune a cui staccò – a quei tempi – un assegno di 2 milioni di lire “perchè l’amministrazione comunale ha dovuto sostenere spese per mandarmi a Roma comunicazioni istituzionali, posta, fax e altro attinente alla mia carica”. E con Assisi non ha mai tagliato il cordone ombelicale anche negli ultimi anni della sua esistenza. E oggi la città Serafica lo ricorda e lo piange, commossa e partecipe.
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